Castellarano

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comune in provincia di Reggio nell'Emilia (27 km), 149 m s.m., 57,49 km², 15.421 ab. (castellaranesi), patrono: san Rocco (16 agosto).

Centro nella valle del fiume Secchia. Già stazione di terramaricoli, fu il romano Castrum Arianum. Sotto la giurisdizione del vescovo di Parma nel sec. IX, fu da questi ceduto in enfiteusi a Bonifacio di Canossa che lo fece governare dai da Castellarano nei sec. XI-XII; nel 1320 fu conquistato dai di Roteglia, a cui lo sottrassero gli Estensi nel 1419. Estintasi la discendenza maschile di Sigismondo d'Este, passò ai conti Vallotta fino al 1796. § Il paese conserva, rara eccezione nel Reggiano, l'antico borgo sulla sommità del colle con il castello turrito (restaurato dopo i danni della seconda guerra mondiale), mura, camminamenti, la rocchetta di guardia e la torre dell'Orologio. La chiesa di Santa Maria, romanica, conserva una cripta con colonne e una lunetta del sec. XII. Nella frazione di San Valentino, la parrocchiale di origine romanica accoglie un dipinto del Garofalo (1517). § L'industria opera soprattutto nei settori della ceramica e delle piastrelle, con l'indotto delle macchine utensili e degli imballaggi; sono presenti anche aziende di impiantistica, abbigliamento e carpenteria del metallo e del legno. L'agricoltura produce frumento, uva e foraggi per l'allevamento bovino e suino.

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