Réggio nell'Emilia (provincia)

Indice

provincia dell'Emilia-Romagna, 2293 km², 510.124 ab. (stima 2007), 216 ab./km², capoluogo: Reggio nell'Emilia. Comuni: 45. Sigla: RE.

Generalità

È la meno estesa delle province della regione, dopo Ravenna e Rimini, e si allunga in direzione NE-SW tra il corso del Po e il crinale dell'Appennino Tosco-Emiliano. È delimitata dalle province di Modena, Lucca, Massa-Carrara, Parma e Mantova.

Territorio

È occupata per circa metà della superficie totale da una parte della Pianura Padana formata dalle alluvioni convogliate verso il Po dai corsi d'acqua appenninici. Una stretta fascia di dolci ondulazioni collinari segna il passaggio ai rilievi dell'Appennino Tosco-Emiliano, di cui solo una piccola sezione del versante nordorientale appartiene alla provincia; le cime più elevate sono il monte Cusna (2121 m) e l'Alpe di Succiso (2017 m). L'Appennino, costituito da formazioni prevalentemente argillose e marnose che l'azione erosiva ha profondamente intaccato, si presenta con una serie di contrafforti disposti in successione pressoché parallela e digradanti verso NE. I principali corsi d'acqua sono il fiume Secchia, al quale tributa il torrente Tresinaro, e il torrente Enza, al confine con la provincia di Parma. Oltre al Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, una parte del quale è compresa nel territorio provinciale, la salvaguardia del patrimonio ambientale è affidata ad alcune riserve naturali e aree potette, tra cui il Parco Regionale dell'Alto Appennino Reggiano, detto anche “Parco del Gigante” per la curiosa forma del monte Cusna, sua vetta principale. Il clima è di tipo continentale, con estati calde e afose, in pianura, e inverni freddi e nebbiosi; nella regione montuosa si attenua l'ampiezza dell'escursione termica annua, le estati sono più fresche e maggiore è la piovosità. Le precipitazioni hanno normalmente due massimi, corrispondenti ai mesi primaverili e a quelli autunnali. La consistenza demografica della provincia non è rilevante, a causa dell'estensione delle aree montuose a scarso reddito, da dove è in atto da decenni un costante flusso migratorio diretto ai comuni più industrializzati della pianura, grazie al cui sviluppo economico buona parte della manodopera, prima destinata all'emigrazione, è rimasta nella provincia. Ciò ha comportato un leggero incremento demografico rispetto alla situazione degli anni Ottanta del sec. XX. Il saldo del movimento naturale della popolazione è negativo ed è controbilanciato leggermente dal costante aumento dell'immigrazione straniera, concentrata soprattutto nel capoluogo e nel comune di Guastalla. Come in quasi tutte le province emiliane, la struttura urbana è dominata fortemente dal capoluogo, il quale eroga servizi a tutto il territorio attraverso centri molto più piccoli, come Scandiano e Correggio, mentre altri, come Casalgrande, Guastalla, Novellara, Castellarano, Rubiera, Quattro Castella e Castelnovo ne' Monti hanno una rilevanza soprattutto locale. La viabilità è dunque focalizzata in senso NW-SE, lungo la via Emilia (SS 9) e l'Autostrada del Sole (A1), che l'affianca, mentre la SS 63 transappenninica e i collegamenti con il mar Tirreno, hanno assunto valore solo locale dopo la costruzione della A15 Parma-La Spezia. La ferrovia, integra i collegamenti provinciali in quelli nazionali e internazionali lungo il tratto Milano-Bologna, mentre in senso EW solo piccole linee locali collegano il capoluogo al Po (Guastalla), alla valle dell'Enza (Canossa) e del fiume Secchia (Sassuolo).

Economia

Nel quadro delle attività produttive rimane fondamentale il contributo del settore agroalimentare e dell'allevamento, con produzioni che hanno raggiunto fama internazionale in campo caseario (parmigiano reggiano) ed enologico (lambrusco). Il comparto industriale è rappresentato da una fitta rete di impianti di piccola e media dimensione, operanti perlopiù nei settori meccanico (principalmente macchine agricole), metalmeccanico, chimico, elettronico, dell'abbigliamento e delle calzature. Sconfina nel territorio provinciale il distretto modenese di Sassuolo, relativo alla produzione delle piastrelle. Parallelamente al settore manifatturiere si è sviluppato il terziario, soprattutto commerciale, fortemente centrato sull'esportazione, e il turismo (Busana, Castelnovo ne' Monti, Quattro Castella, Ramiseto, San Polo d'Enza, Toano, Vetto).

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