Garòfalo, Benvenuto Tisi, detto il-

pittore italiano (Garofalo 1476 ca.-Ferrara 1559). Secondo la tradizione fu allievo del Panetti, e seguace della scuola ferrarese, come confermano gli evidenti influssi del Boccaccino e di L. Costa. Si indirizzò, poi, verso soluzioni cromatiche giorgionesche, soprattutto negli scorci di paesaggio (Presepe, 1505-1508, Ferrara, Pinacoteca Nazionale; Natività, Museo di Strasburgo; Madonna col Bambino, Roma, Pinacoteca Capitolina). Le opere realizzate dopo il viaggio a Roma (dove soggiornò dal 1511 al 512) segnano un accostamento a Raffaello. Nel 1517 eseguì numerosi dipinti, tra i quali la Madonna adorante il Bambino e Marte e Venere (entrambi a Dresda, Gemäldegalerie) e la pala Ansidei (Londra, National Gallery). Nel 1519, in collaborazione con Dosso Dossi e l'Ortolano, termina la pala con la Strage degli innocenti (Ferrara, Pinacoteca Nazionale), quindi lavorò agli affreschi del palazzo Costabili e di quello del Seminario, a Ferrara. Nella produzione successiva alternò soggetti profani (Trionfo di Bacco, 1541, Dresda, Gemäldegalerie) a quadri e affreschi religiosi fino a quando nel 1550, colpito da cecità, dovette abbandonare definitivamente la pittura.

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