Città di Castèllo

Indice

comune in provincia di Perugia (55 km), 288 m s.m., 387,53 km², 38.650 ab. (tifernati), patrono: san Florido (13 novembre).

Generalità

Città della val Tiberina alla sinistra del Tevere. È sede vescovile.

Storia

Fondata forse dagli Umbri, fu poi etrusca e municipio romano col nome di Tiphernum Tiberinum. Devastata dalle incursioni gotiche, fu ricostruita dal vescovo Florido. Sotto i Longobardi cambiò il nome in Castrum Felicitatis e poi in Civitas Castelli. Passata ai Franchi e alla Chiesa, fu libero comune (guelfo) e in seguito coinvolta in guerre locali che la videro più volte libera e soggetta a Perugia, a Firenze e alla Chiesa (oltre che ai Tarlati di Pietramala, negli anni 1323-34). Passata poi ai signori di Urbino, ai fiorentini e, nella seconda metà del sec. XV, ai Vitelli, fu riconquistata alla Chiesa da Cesare Borgia, ma alla morte di Alessandro VI e in seguito alla dissoluzione dei domini del Valentino tornò sotto il dominio diretto della Chiesa. Nel 1789 subì gravi danni a causa di un terremoto e fu saccheggiata dai francesi nel 1798.

Arte

Notevoli le chiese di San Domenico, con parti romanico-gotiche, e di San Francesco, che, eretta nel 1273, fu totalmente trasformata nel Settecento: al suo interno la cappella Vitelli, su disegno del Vasari (ca. 1563), conserva una grande tavola dipinta dallo stesso artista. Sono attribuiti ad Angelo da Orvieto il Palazzo del Podestà e il Palazzo Comunale (sec. XIV). Il duomo, ampiamente restaurato dopo il terremoto del 1789, ha un campanile del sec. XIII, il portale tardogotico e la facciata (incompiuta) del sec. XVII; all'interno, un piccolo museo di opere rare e preziose. Il principesco palazzo Vitelli alla Cannoniera di Antonio da Sangallo il Giovane e Pier Francesco da Viterbo (1521-32) ospita oggi la biblioteca e la pinacoteca comunale (la seconda in Umbria per importanza, con opere di Raffaello, del Ghiberti e del Ghirlandaio). Tra palazzo Albizzini e gli ex Seccatoi del Tabacco è suddivisa la collezione del pittore Alberto Burri, che qui nacque (1915-1995). La città fu notevole centro ceramico e sino al sec. XVIII vi si praticò largamente la decorazione a graffito su terra, coperta poi da vernice a sfumature. Dal nome del luogo queste caratteristiche maioliche sono chiamate “castellane”.

Economia

La diminuzione dell'attività agricola (cereali, olive, vite, ortaggi, funghi, tabacco e foraggio per l'allevamento) è stata in parte compensata dallo sviluppo di aziende di medie dimensioni (tipografiche, alimentari, meccaniche, tessili, di imballaggi e materiali da costruzione) e di laboratori artigianali di ceramiche artistiche e tappeti. Questo ha influenzato lo sviluppo urbano nella zona a N della città e nella frazione di Trestina. L'incremento del turismo ha stimolato l'aumento della ricettività alberghiera e la diffusione di aziende agrituristiche.

Curiosità

In estate vi si svolge il Festival delle Nazioni, dedicato alla musica da camera.

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