Colórno

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comune in provincia di Parma (16 km), 29 m s.m., 48,67 km², 9127 ab. (colornesi), patrono: santa Margherita (20 luglio).

Centro sul torrente Parma. È l'antico Colornium o Caput Lurni, dominio nel Medioevo dei vescovi di Parma e più tardi del comune di questa città. Nel 1337 passò ai da Correggio e poi ai Terzi. Nel 1458 divenne feudo dei Sanseverino cui rimase fino al 1612, quando i Farnese ne ricevettero l'investitura.§ Il sontuoso Palazzo Ducale, circondato dallo splendido giardino storico, è una trasformazione della rocca iniziata dai Sanseverino e finita dai Farnese; dal 1663 vi lavorarono il Bibiena, Carrière e Petitot: è conosciuta come “la piccola Versailles” dei duchi di Parma. Accanto al palazzo è la chiesa di San Liborio (1796), che conserva l'antica sacrestia, un coro ligneo e un organo Serassi (1792).§ È sede di industrie edili, meccaniche, tipografiche, lattiero-casearie e del legno. Tipica la produzione del raffinato salume culatello. Attivi l'allevamento bovino e suino e la produzione agricola di cereali, ortaggi, frutta, foraggi e barbabietole, favorita dalle condizioni ambientali, dalla ricchezza d'acqua e da tecnologie d'avanguardia. A Colorno si trova una delle due sedi (l'altra è a Pollenzo, in Piemonte) dell'università di Scienze Gastronomiche.

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