Cornuda

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comune in provincia di Treviso (27 km), 163 m s.m., 12,38 km², 5730 ab. (cornudesi), patrono: san Martino (11 novembre).

Centro situato alla destra del fiume Piave. Sede di insediamenti preistorici, ospitò probabilmente in età romana una stazione militare, come testimonia il ritrovamento di alcune tombe di legionari. In epoca imprecisata fu eretta una rocca, che resistette alle incursioni delle popolazioni germaniche. Già parte della Marca Trevigiana (sec. IX), nel Mille divenne possesso dei vescovi di Treviso. Subì nel Duecento la signoria di Ezzelino III da Romano e alla fine del secolo fu ceduto dai vescovi al comune di Treviso. Attaccato dagli Scaligeri, che ne distrussero la rocca (1317), nel 1339 passò sotto il controllo di Venezia e ne seguì le vicende nell'ambito della podesteria di Asolo.Tra l'8 e il 9 maggio 1848, durante la prima guerra d'indipendenza, gli austriaci vi sconfissero i volontari del generale Ferrari. § Nel paese si trova la chiesetta di San Rocco e, in località La Valle, la secentesca villa De Bettis-Marini. Sul luogo dell'antica rocca, distrutta nel sec. XIV, è stato costruito nell'Ottocento il santuario di Santa Maria di Rocca. § Diffusa è la coltura della vite (si tiene una mostra dei vini tipici locali); si pratica l'allevamento bovino. L'industria opera nei settori alimentare, tessile, conciario, calzaturiero, meccanico, dell'abbigliamento, dei materiali da costruzione, del mobile, delle materie plastiche, della meccanica di precisione e della lavorazione dei metalli.

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