Daci

antica popolazione insediata sulla destra del basso Danubio, in un territorio corrispondente all'odierna Romania. Divisi in varie tribù, dedite alla pastorizia e all'agricoltura, nel sec. IV a. C. i Daci si difesero da aggressioni dei Celti, dai quali però ricevettero notevoli influssi. È solo verso il 60 a. C. che un loro condottiero, Burebista, unì le varie tribù iniziando un movimento di espansione, a danno dei Sarmati e degli Sciti, in direzione della Russia meridionale e dell'Ungheria, fino a toccare il confine romano, e promovendo lucrosi commerci, grazie anche alle miniere transilvane d'oro, argento e ferro, sempre più sfruttate. Questa politica di espansione fu ripresa da Decebalo, e la campagna intrapresa contro di lui da Domiziano nell'86-89 d. C. non ebbe effetti decisivi. La sottomissione dei Daci fu invece attuata da Traiano in due grandi spedizioni, nel 101-102 e nel 105-107, istoriate nei bassorilievi della Colonna Traiana in Roma: Decebalo si uccise e la Dacia fu organizzata in provincia, prosperando con i numerosi municipi e colonie. Le miniere furono sottoposte a sfruttamento e una pioggia d'oro si riversò allora sull'Impero romano. La Dacia, con la capitale Sarmizegetusa (odierna Grădiste), dopo varie incursioni di barbari venne abbandonata ai Goti da Aureliano nel 275, ma non perdette mai, soprattutto nella lingua, l'impronta impressa dai Romani.

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