Daverio, Philippe

Storico dell’arte, scrittore e personaggio televisivo italiano, con cittadinanza francese (Mulhouse 1949 – Milano 2020). Nato in Francia da madre alsaziana e padre italiano, studia Economia e commercio all'Università Bocconi di Milano, senza però laurearsi. Appassionato di musica classica e studioso di musicologia, cura diverse pubblicazioni dedicate ai movimenti d'avanguardia sorti nel periodo delle due guerre. Nel capoluogo lombardo apre la sua prima galleria d’arte, inaugurata nel 1975 in via Montenapoleone (Galleria Philippe Daverio), seguita da un secondo spazio in Corso Italia e dalla Philippe Daverio Gallery a New York, aperta nel 1986. I suoi interessi di gallerista si concentrano soprattutto, ma non solo, sull'arte italiana del XX secolo: futurismo, metafisica, Novecento, Scuola romana. Come gallerista ed editore (nel 1981 fonda la casa editrice Edizioni Philippe Daverio) ha allestito numerose mostre e pubblicato oltre cinquanta saggi e cataloghi d’arte. L’ultima sua fatica letteraria è stata La mia Europa a piccoli passi (2019), dopo numerose pubblicazioni di alta divulgazione, tra cui si segnalano: L'arte di guardare l'arte (2012), Il museo immaginato (2012), Il museo di Philippe Daverio (2016), A pranzo con l'arte (2017), Grand tour d'Italia a piccoli passi (2018). Consulente e collaboratore di diverse case editrici (in particolare Skira), ha diretto la rivista Art e Dossier, collaborando come opinionista per Il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Avvenire, National Geographic, Touring Club, Vogue e QN Quotidiano Nazionale. Dal 1993 al 1997 è stato assessore nella giunta Formentini (Lega Nord) del Comune di Milano, con deleghe alla Cultura, al Tempo Libero, all'Educazione e alle Relazioni Internazionali. Nella veste di politico, ha curato il rilancio di Palazzo Reale e la riorganizzazione del sistema museale nell'insieme del patrimonio civico, occupandosi della ricostruzione del Padiglione d'Arte Contemporanea (PAC) distrutto a seguito nell’attentato di via Palestro del 27 luglio 1993. All'attività di critico, studioso e politico ha affiancato anche la carriera accademica, insegnando Storia dell'arte allo IULM di Roma, Storia del design al Politecnico di Milano, Design industriale alla Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Palermio. Nel 2011 ha fondato Save Italy, un movimento di opinione che ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini alla conoscenza e alla tutela dell'enorme patrimonio culturale dell'Italia, di cui è sempre stato un grande sostenitore. A partire dal 1999 si è imposto al grande pubblico come divulgatore e storico dell’arte con Art’è su Rai 3 (come inviato speciale); dal 2000 come autore e conduttore di Art.tù; dal 2002 al 2012 di Passepartout (che riportò un certo successo tra il grande pubblico) e Il Capitale (programmi di arte e cultura di Rai 3); nel 2011 di Emporio Daverio (Rai 5). Nel 2013 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Italiana il Cavalierato delle Arti e delle Lettere, e la Medaglia d'Oro di benemerenza del Ministro per i Beni Culturali; mentre il Presidente della Repubblica Francese l'ha insignito della Légion d'Honneur. È morto il 2 settembre 2020, all’età di 70 anni, presso l’Istituto dei Tumori di Milano.

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