De Pìsis, Filippo

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nome con cui è noto il pittore e scrittore italiano Luigi Filippo Tibertelli De Pisis (Ferrara 1896-Milano 1956). Laureato in lettere, svolse parallelamente all'attività di pittore, iniziata nel 1916, quella di scrittore e di critico. Nel 1925 si trasferì a Parigi, dove rimase fino al 1939. Dopo un esordio metafisico, De Pisis definì attorno al 1924 l'orientamento della sua pittura di nature morte soprattutto marine, di paesaggi e figure, nell'ambito d'un innesto fra la tradizione metafisica italiana e quella dell'impressionismo francese. Ciò alla luce d'una colta meditazione sui classici, dal manierismo (Greco, Bassano, Tiziano) al barocco (Caravaggio, Guercino, Lorrain, ecc.), dal Settecento (Guardi, Tiepolo, Magnasco, Boucher, ecc.) al romanticismo (Delacroix, Corot), all'espressionismo della scuola Romana (Natura morta marina, 1926, Milano, collezione Iesi). La componente impressionista, chiaramente visibile anche nella felice serie dei mazzi di fiori, attraverso gli anni fu spinta all'estremo delle sue possibilità da una sensibilità estetizzante, esprimentesi in una pennellata guizzante, che tende a farsi sempre più aerea e luminosa, dissolvendo i volumi, quasi a dare della realtà un'ultima, folgorante immagine, prima della sua disintegrazione (La Salute, 1944, Milano, collezione Santi). Tra le sue opere letterarie: I canti della Croara (1916), Prose (1918), Il signor Luigi B. (1920; autobiografia), Poesie (1940).

Bibliografia

R. Carrieri, Filippo de Pisis, Milano, 1941; G. M. Carrà, Filippo de Pisis, Milano, 1964; D. Valeri, G. Raimondi, S. Zanotto, Dipinti, disegni, litografie, manoscritti inediti di Filippo De Pisis, Venezia, 1964; G. Ballo, De Pisis, Torino, 1968; F. Gallo, C. Gianferrari, De Pisis. Opere su carta dal 1921 al 1952, Caltanissetta, 1984.

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