Eratòstene

(greco Eratosthénēs; latino Eratosthĕnes), scienziato e letterato greco (Cirene ca. 275-? 194 a. C.). Fu discepolo di Callimaco, studiò poi ad Atene sotto Arcesilao; su invito di Tolomeo Evergete succedette ad Apollonio Rodio nella direzione della biblioteca di Alessandria di Egitto. Famoso per la sua attività e per la molteplicità dei suoi interessi, fu denominato dai colleghi il Beta (secondo in tutto) o il Pentatlo (atleta di molte specialità). Nella critica letteraria si oppose all'interpretazione allegorica di Omero, sostenendo che scopo della poesia è il dilettare, non l'istruire. Scrisse un trattato Sulla commedia antica, fondamentale e usato dagli altri studiosi del tempo. Si occupò di cronologia, sistemando le date della storia politica e letteraria e compilando una lista dei vincitori delle Olimpiadi. In matematica è ricordato per il suo metodo per trovare i numeri primi, detto crivello di Eratostene, e per aver realizzato, per risolvere il problema di Delo, il primo strumento di calcolo di cui si abbia memoria, il mesolabio. Considerato il fondatore della geografia matematica (la sua opera Geografia, in 3 volumi, fu molto elogiata e usata nell'antichità), tentò di costruire una carta del mondo. Sostenne (nel trattato Sulla misura della Terra) la sfericità della Terra e ne calcolò in modo quasi esatto la lunghezza della circonferenza. Scrisse anche di filosofia, poemetti epici e un'elegia, Erigone, assai apprezzata dalla critica letteraria antica (Pseudo-Longino). Di tutte queste opere non ci restano che frammenti.

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