Favrétto, Giàcomo

pittore italiano (Venezia 1849-1887). Allievo all'Accademia di Venezia di M. Grigoletti e di M. P. Molmenti, riprese, controllandolo e calandolo in una visione realistica, lo squillante cromatismo dei settecentisti veneti. Tra il 1871 e il 1874 dipinse interni con figure il cui perfetto equilibrio è ottenuto con un uso sapiente della luce e un'esatta dosatura dei valori chiaroscurali (La scuola di pittura, 1871, Venezia, collezione privata; La lezione di anatomia, 1873, Milano, Galleria d'Arte Moderna). In seguito si specializzò in briose scene di genere, spesso di vita veneziana (Il sorcio, Milano, Pinacoteca di Brera ; Dopo il bagno , In attesa degli sposi Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna;), ricche di argute notazioni di costume e di effetti pittoreschi, che gli valsero un grande successo di pubblico ma che mostrano spesso un certa compiacenza per l'aneddoto e un sentimentalismo un po' lezioso. La delicatezza e la sobrietà che caratterizzano le prime opere si ritrovano invece nei ritratti, fra cui: I miei cari (Padova, collezione privata) e La parente (Venezia, Galleria d'Arte Moderna).

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