Ferrèro, Ernèsto

scrittore e critico letterario italiano (Torino 1938). A partire dal 1963 ha lavorato nel mondo dell'editoria, ricoprendo incarichi prestigiosi all'interno di alcuni dei maggiori gruppi editoriali italiani (Mondadori, Einaudi, Garzanti). Traduttore di Céline e Flaubert, ha collaborato con varie testate (La Stampa, Diario) e con la RAI. Come romanziere, ha pubblicato Cervo bianco (1980) e N (2000), che gli è valso il premio Strega e da cui il regista P. VirzìP. Virzì ha tratto ispirazione per l'omonimo film del 2006 N (Io e Napoleone). È stato anche autore di biografie (Gilles de Rais, 1975, di cui è uscita una nuova edizione nel 1998, intitolata Barbablù), di libri di linguistica (Dizionario storico dei gerghi italiani, 1991) e di saggi letterari (su Carlo Emilio Gadda e su Primo Levi). Nel 2002 Ferrero ha pubblicato Elisa, monologo teatrale che vede protagonista Elisa Bonaparte, una delle figure meno note della famiglia, dalle notevoli capacità di governo di cui Napoleone usufruì negli ultimi anni di reggenza. Nello stesso anno è uscito Lezioni napoleoniche, un saggio intessuto di detti memorabili di Napoleone, portatore di una mentalità imprenditoriale nell'organizzazione dell'esercito e dello Stato. Del 2005 è I migliori anni della nostra vita la storia degli anni d'oro della casa editrice Einaudi attraverso il racconto di uno dei suoi collaboratori. Nel 2006 ha pubblicato il romanzo storico La misteriosa storia del papiro di Artemidoro. Tra le opere più recenti ci sono il saggio Amarcord bianconero (2019), e il romanzo Francesco e il sultano (2019). 

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