Grande Chartreuse

massiccio calcareo della Francia sudorientale, nelle Prealpi di Savoia, tra la media valle del fiume Isère (Graisivaudan) e quella del fiume Rodano. Culmina a 2081 m s.m. nel Signal de Chamechaude ed è ricoperto di fitte foreste. Al suo apice meridionale si trova Grenoble. § A ca. 1000 m s.m. sulle pendici del massiccio, San Bruno fondò nel 1084 il primo monastero dei certosini. La Grande Chartreuse fu in origine una chiesa circondata di capanne di legno, in ognuna delle quali viveva un monaco in silenzio e in preghiera. Nelle successive riedificazioni si eressero piccole abitazioni contigue ma indipendenti, dotate di un giardinetto, collegate tra loro da un portico. Le parti più antiche del complesso attuale (che subì ben otto rifacimenti) sono il grande chiostro (con frammenti del 1145-1235, due gallerie trasversali del 1326 e le 36 celle per i monaci), il campanile (1371), il refettorio (sec. XIV-XV) e due cappelle funerarie (sec. XIV). Tutto il resto, di severa e imponente architettura, risale al rifacimento del 1688 (tre ali intorno a un cortile, prospetti a tre piani divisi da cornici, tetti ripidi in ardesia). Espulsi nel 1904, i certosini vi ritornarono nel 1940.

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