Le Pen, Marine

Politica francese (Neuilly-sur-Seine, 1968). Dal 2011 è presidente del Front National, partito fondato dal padre Jean-Marie Le Pen nel 1972. Laureata in giurisprudenza e madre di tre figli, inizia la sua carriera politica come consigliere regionale per la regione del Nord-Pas-de-Calais del Front National, formazione di cui diviene vicepresidente assumendo dal 2004 la carica di consigliere regionale dell’Île de France. Lo stesso anno, a seguito delle elezioni europee, ottiene un seggio nel Parlamento Europeo di Strasburgo e, a partire dal 2007, gestisce la campagna elettorale del padre in vista delle elezioni presidenziali che vedranno però la vittoria del leader neogollista Nicolas Sarkozy. A partire dal 2011 assume la guida del Front National, candidandosi alle elezioni presidenziali del 2012, consultazioni nelle quali ottiene un buon risultato a ridosso di Sarkozy e del socialista François Hollande che vince le elezioni. Il suo importante successo personale viene successivamente confermato sia dalle elezioni europee del 2014, che vedono il Front National affermarsi come primo partito francese, sia nelle presidenziali del 2017 in cui giunge al ballottaggio con Emmanuel Macron, risultato poi vincitore. Nel 2018 è stata confermata alla presidenza del Front National. Antieuropeista, ostile all’euro e all’alleanza franco-americana sancita dalla presenza francese nella NATO, si è espressa più volte a favore di un rafforzamento dei rapporti della Francia con la Russia di Vladimir Putin. Pur condividendo in gran parte le posizioni rigide di altri leader di estrema destra europei riguardo a temi come immigrazione e i diritti LGBT, Marine Le Pen ha più volte affermato la sua matrice laica sia riguardo a temi come l’aborto, sia relativamente alla manifestazione di ogni tendenza confessionale e religiosa nella società francese. Favorevole alla pena capitale, è stata in tempi recenti accusata di negazionismo per aver contestato la responsabilità della Francia nella deportazione degli ebrei francesi durante la Seconda guerra mondiale. Nel 2021 ha lasciato la presidenza del partito per candidarsi alla presidenza della Repubblica. Dopo un acceso dibattito elettorale, in cui Marine Le Pen è stata accusata dai suoi avversari politici per la sua vicinanza a Vladimir Putin, il suo spirito antieuropeista e la sua opposizione alle sanzioni sul petrolio e sul gas russo, nell'aprile del 2022 è stata sconfitta al ballottaggio da Emmanuel Macron, rivendicando comunque un risultato storico con il 41,46% delle preferenze. 

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