Liber papiensis

(Libro pavese), riunificazione di due precedenti collezioni di diritto: l'Edictum regum Langobardorum, contenente le consuetudini nazionali longobarde raccolte da re Rotari (643) e le leggi dei suoi successori; e il Capitulare Italicum, contenente la legislazione carolingia e postcarolingia, fino a Enrico II (1024). Il nome deriva da Pavia, dove verosimilmente venne formato. La sua prima elaborazione si può fare risalire forse alla seconda metà del sec. X e le successive revisioni e aggiunte possono attribuirsi ai primi decenni del sec. XI.

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