Madero, Francisco Indalecio

uomo politico messicano (San Pedro de las Colonias 1873-Messico 1913). Discendente di una nobile famiglia portoghese, studiò in Europa, dove si formò una solida coscienza liberale. Impegnatosi a lottare contro la dittatura di Porfirio Díaz, nel 1909 fondò un partito per opporsi alla “rielezione” di Díaz. Candidato alla presidenza nel 1910, fu arrestato. Riuscì a fuggire nel Texas. Qui rese pubblico, nell'ottobre di quello stesso anno, un programma denominato Piano di San Luis Potosí, che chiamava i Messicani alla rivolta e che fu il documento-base della grande rivoluzione. Madero entrò trionfalmente a Città di Messico il 7 giugno 1911 e cinque mesi dopo venne eletto presidente. Più idealista che politico, e sostanzialmente moderato, non seppe fronteggiare i gravi problemi del momento, anzi, ebbe timore della stessa rivoluzione, fino a perdere gli appoggi popolari. La reazione dei conservatori fu pronta ad avvantaggiarsene. Nel 1913 il generale Huerta si sollevò e dopo sanguinosi scontri depose Madero che fu arrestato e assassinato. La rivoluzione proseguì, sotto la guida di Carranza, Villa, Zapata e Obregón.

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