Maurya

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dinastia indiana originaria del Magadha. Grazie all'abile politica e alle conquiste di Candragupta (ca. 320-ca. 295 a. C.), Bindusāra, e soprattutto Aśoka (274-232 a. C.), grande conquistatore e protettore del buddhismo, i Maurya unificarono sotto il loro dominio quasi tutto il subcontinente, fino all'Andhra Pradesh. La dinastia ebbe fine nel 185 a. C.

Arte

Con l'affermarsi di questa dinastia, l'arte dell'India ebbe le sue prime manifestazioni storiche, che si realizzarono, soprattutto durante il regno di Aśoka. Poco o nulla rimane dell'architettura Maurya, ora rappresentata essenzialmente dal palazzo di Pāṭaliputra, la capitale, con la “sala per le udienze” costruita su modello di un apadana. Antecedenti all'avvento di Aśoka sembrano essere le isolate “colonne di Indra” dell'alta e media valle del Gange, dal significato cosmogonico, in pietra polita, prive di basamento, con abaco lotiforme (eredità achemenide) o a forma di caprifoglio, sovrastato da un toro (Rāmpūrvā, Allahābād), un elefante (Sankīsā) o un leone (Vaiśālī). All'epoca di Aśoka risale un secondo gruppo di colonne, con capitelli unicamente leonini, forse simboleggianti il Buddha e in ogni caso risultato di una programmata scelta politica. Sempre a quest'epoca sono attribuibili le grotte ājīvīka di Barabar, le più antiche indiane cavate nella roccia. Secondo la tradizione, all'epoca di Aśoka risale anche la costruzione di numerosi stūpa, ingranditi nel corso dei secoli, i più importanti dei quali sono rappresentati dai nuclei del Dharmarājikā di Taxila e dallo stūpa di Amaravati. Documentazioni dell'arte Maurya sono raccolte nel Museo Nazionale di Nuova Delhi e nell'Indian Museum di Calcutta.

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