Nìmis

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comune in provincia di Udine (18 km), 207 m s.m., 33,82 km², 2825 ab. (nimesi o nimensi), patrono: Natività di Maria Vergine (8 settembre).

Centro delle Prealpi Giulie, nella bassa valle del torrente Cornappo. Sorto da un castello romano ricordato dal sec. V, fu per gran parte aggregato alla gastaldia di Tricesimo (sec. XV). Nel 1420 entrò a far parte dei domini veneziani. Durante la seconda guerra mondiale fu incendiato dai nazifascisti per rappresaglia. Fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1976.§ La chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, ampliata nei sec. XII e XIV, sorge su una basilica di pianta rettangolare (metà sec. VI). Il campanile (sec. XII), ribassato dal restauro, è stato riportato alla struttura quattro-cinquecentesca. All'interno vi sono affreschi (sec. XIV-XVII) e un fonte battesimale quadrangolare proveniente dal battistero (ca. 1100). Nel Seicento fu ricostruita la chiesa della Madonna delle Pianelle, in origine forse quattrocentesca. Il duomo di Santo Stefano, in stile neoclassico, è stato eretto nel 1938.§ L'agricoltura, specializzata nella coltivazione di uva da vino (bianco ramandolo), produce cereali, frutta e foraggi; si pratica l'allevamento bovino. L'industria opera nei settori meccanico, edile, grafico-editoriale, dell'arredamento, della tornitura metallica e dei motori elettrici.

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