Pèpoli

antica e illustre famiglia bolognese. Le prime notizie sicure intorno a essa risalgono al sec. XI, ma la sua importanza andò sviluppandosi solo dal sec. XIII quando dai traffici e dalle attività bancarie assurse alla maggior potenza cittadina. Seguaci della fazione dei Geremei e poi capi di quella che dal loro stemma fu detta Scacchese, i Pepoli ebbero straordinarie ricchezze e vissero a lungo con fasto regale, ma, liberalissimi, profusero i loro capitali in elargizioni di ogni sorta. Tra i loro rappresentanti più noti: Romeo (m. Avignone 1323) tentò di diventare signore della città, ma fu costretto alla fuga e all'esilio dall'insurrezione del popolo (1321) guidato dai Maltraversa; Taddeo, suo figlio, fu signore di Bologna; Giacomo (m. 1367) e Giovanni (m. 1367) dopo tumultuose vicende vendettero la signoria di Bologna all'arcivescovo Giovanni Visconti di Milano (1350); Guido (1560-1599) fu cardinale (1589) e governatore di Tivoli; Cesare (1563-1617), capitano al servizio degli Spagnoli e luogotenente generale per i Veneziani, nel 1594 comprò il marchesato della Preda (Parma) ottenendone l'investitura da Ranuccio I Farnese; Cornelio (1708-1777), conte e senatore di Bologna, fu munifico protettore di artisti e letterato lui stesso; Alessandro, figlio del precedente, fu letterato; Carlo fu patriota e letterato; Gioacchino Napoleone, fu uomo politico; Ugo (1818-1896), Giovanni (1822-1871) e Achille (1824-1867), fratelli, si segnalarono durante la difesa di Roma nel 1849.

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