Parmigianino, Francésco Mazzòla, detto il-

Indice

pittore italiano (Parma 1503-Casalmaggiore 1540). Figura tra le più originali del manierismo italiano nella sua versione settentrionale, l'artista esercitò una profonda influenza anche sull'arte francese del Cinquecento. Influenzato nelle primissime opere dal Correggio, il Parmigianino cominciò a staccarsi dallo stile del maestro fin dalla sua prima commissione importante, gli affreschi in alcune cappelle di S. Giovanni Evangelista a Parma (1521-24), con la contrapposizione marcata di forme e colori. Ma già negli affreschi con la Leggenda di Diana e Atteone per la Rocca Sanvitale a Fontanellato e nel Galeazzo Sanvitale (Napoli, Galleria Nazionale di Capodimonte) l'artista venne elaborando un grafismo nervoso e raffinato, dalla pennellata sottilissima, rispondente ai dettami manieristici. Contemporanee a queste opere dovettero essere le prime prove incisorie del Parmigianino, che fu tra i primi sperimentatori della tecnica dell'acquaforte in Italia. Giunto nel 1524 a Roma, si inserì rapidamente nella cultura raffaellesca, con la ricerca di un formalismo puro che utilizzava il disegno di Raffaello e la “linea serpentinata” teorizzata da Michelangelo fino a risultati di un antinaturalismo tutto intellettuale, basato su forme ovali, allungate, raggelate dai freddi toni cangianti del colore. Le premesse romane (Madonna col Bambino e S. Giovannino, Napoli, Capodimonte; Visione di S. Girolamo, Londra, National Gallery) furono ulteriormente sviluppate nel periodo bolognese (1528-31), con opere fondamentali per il manierismo emiliano del Cinquecento: la pala di S. Rocco per S. Petronio, la Madonna col bambino e S. Margherita (1529, Bologna, Pinacoteca), la Madonna della rosa (1531, Dresda, Gemäldegalerie) . Tornato a Parma, fu incaricato di eseguire decorazioni nella chiesa della Steccata che portò a termine solo in parte; nelle ultime opere, la celeberrima Madonna dal collo lungo (Firenze, Uffizi) e la Schiava Turca (1530 ca., Parma, Pinacoteca), entrambe costruite su rapporti di forme ovali, il Parmigianino giunse a risultati di assoluta astrazione formale. "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 6 pp 192-193" "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 6 pp 192-193"

S. J. Freedberg, Parmigianino, His Works in Painting, Cambridge, 1950; A. E. Popham, The Drawings of Parmigianino, Londra, 1953; A. Hauser, Manierismo, Torino, 1965; M. Fagiolo dell'Arco, Il Parmigianino, Roma, 1970; A. E. Popham, Catalogue of the Drawings of Parmigianino, New York-Londra, 1971; M. Di Gianpaolo, Parmigianino, Firenze, 1991.

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora