Polignòto (pittore)

(greco Polýgnōtos; latino Polygnōtus). Pittore greco (Taso sec. V a. C.). Figlio e discepolo del pittore Aglaofonte, fu lungamente attivo dopo le guerre persiane ad Atene e a Delfi. Le opere di Polignoto , considerato uno dei massimi pittori del mondo greco, sono oggi completamente perdute, ma ricostruibili in base ai giudizi degli antichi scrittori e soprattutto alla descrizione di Pausania. Polignoto dipinse probabilmente a fresco, encausto e tempera, usando i quattro colori tradizionali su fondi neutri. Le opere più celebrate al suo tempo furono i dipinti per la Lèsche dei Cnidi a Delfi (458 a. C.) con la Iliupérsis (caduta di Troia) e la Nékyia (discesa agli Inferi) e le pitture nella Pinacoteca dei Propilei (Achille e Sciro, Ulisse e Nausicaa). Altre sue pitture sono ricordate in vari edifici di Atene, a Platea, a Tespie, a Roma. Polignoto studiò il rapporto anatomia-veste nella resa del corpo umano e introdusse il senso della profondità prospettica mediante la scansione di piani sovrapposti separati da simboliche linee ondulate di paesaggio. Famosa era anche la sua capacità di esprimere lo stato d'animo dei personaggi rappresentati, in contrasto con la fissità arcaica. Perdute irrimediabilmente le opere, se ne ritrova un'eco in alcune soluzioni della ceramografia coeva (Pittore dei Niobidi) e in certe immagini delle sculture frontonali del tempio di Zeus a Olimpia. "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 2 p 172" "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 2 p 172"

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