Generalità

(greco Plátaia o Plataiái; latino Plataea o Plataeae). Antica città della Grecia, nella Beozia, presso il confine con l'Attica, tra le falde settentrionali del monte Citerone e il fiume Asopo, nei pressi dell'attuale centro di Pataiaí.

Storia

Città molto antica, citata già da Omero, Platea sorgeva non molto lontano, e confinava con il suo territorio, dall'assai più potente Tebe, e quando questa, sul finire del sec. VI a. C., cercò di dominare l'intera Beozia, a Platea non rimase che ricorrere (519) all'aiuto di Atene. Fu quello l'inizio di un'alleanza che (fatto assai raro nella storia dei Greci) durò molto a lungo. Nel 490 a. C., quando Atene si trovò ad affrontare il corpo di spedizione persiano agli ordini di Dati e Artaferne, solo i Plateesi, fra tutti i Greci, si trovarono al suo fianco con 1000 uomini, contribuendo così alla splendida vittoria di Maratona. Ancora al fianco degli Ateniesi, i Plateesi si batterono (480) alla battaglia dell'Artemisio fornendo gli equipaggi per 20 triremi. Saccheggiata e danneggiata dai Persiani (ma gli abitanti l'avevano abbandonata in tempo), la città era tuttavia di nuovo pienamente efficiente nel 479 quando fu teatro della grande battaglia che obbligò i Persiani a desistere dalla loro offensiva in Grecia. Ma non erano passati cinquant'anni che, all'inizio della guerra del Peloponneso, i Tebani s'introdussero nella città (431); respinti (mentre la grande maggioranza dei Plateesi si rifugiava ad Atene) assediavano la città (429) che nel 427 doveva alfine arrendersi. Ricostruita nel 387 e nuovamente distrutta dai Tebani nel 372, dopo la battaglia di Cheronea (338) Filippo II ne iniziò la riedificazione. La città, senza più giungere all'antico splendore, visse però ancora a lungo. Se ne hanno notizie fino al sec. VI d. C.

Archeologia

I ruderi più importanti dell'antica Platea sono rappresentati dalle tre cinte murarie databili rispettivamente al sec. V a. C., al 385 ca. e al 330. Dei numerosi templi della città è stato identificato l'heràion, ma non il santuario di Atena arèia adorno delle opere di Polignoto (pitture del pronao) e di Fidia (statua della dea). Presso l'heràion sono i resti del katagògion, edificio quadrato a due piani destinato ad accogliere i visitatori del tempio.

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