Puvis de Chavannes, Pierre

pittore francese (Lione 1824-Parigi 1898). Avviato dal padre al Politecnico, insoddisfatto decise di dedicarsi alla pittura al ritorno da un viaggio in Italia, dove aveva avuto modo di studiare i cinquecentisti veneti e gli affreschi padovani di Giotto, dai quali trasse quel gusto della monumentalità tipico delle sue opere. Subì in pari tempo le influenze opposte di Ingres e di Delacroix, traendo ispirazione per il suo indirizzo pittorico anche da Th. Chassériau, i cui affreschi alla Corte dei Conti lo indussero a dedicarsi alla grande pittura decorativa, nella quale trattò soggetti mitologici, allegorici, storici e religiosi, in contrasto con la contemporanea pittura impressionista. Eseguì importanti serie di affreschi ad Amiens (Ludus pro patria, 1863, Amiens, Musée de Picardie), a Marsiglia (Marsiglia colonia greca e Marsiglia porta dell'Oriente, 1869, Marsiglia, Musée des Beaux-Arts) e a Parigi, dove tra l'altro dipinse la Leggenda di Santa Genoveffa per il Panthéon (1874-78) e le Stagioni all'Hôtel de Ville (1891-94), ottenendo un crescente successo. Alla nativa città di Lione dedicò una delle sue composizioni migliori, in forma di trittico, che ha per soggetto la glorificazione della poesia (Il bosco sacro caro alle Arti e alle Muse, Visione antica, Ispirazione cristiana, 1883-86, Lione, Musée des Beaux-Arts). Il contenuto simbolico delle sue vaste composizioni, caratterizzate da un'estrema sobrietà di accordi cromatici e da un'accentuata semplificazione formale, si ritrova nei quadri da cavalletto (Il povero pescatore, Parigi, Musée d'Orsay; L'autunno, Lione, Musée des Beaux-Arts; Il sonno, Lilla, Musée des Beaux-Arts). L'opera di Puvis de Chavannes ebbe un influsso notevole sul circolo simbolista-sintetista (Seurat, Gauguin, Denis).

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