Rètico

sm. (pl. -ci) [dall'agg. retico]. Unità cronostratigrafica con valore di piano, detta anche Reziano, che segna il limite tra le serie del Trias alpino e quella liassica. La regione tipo è quella della catena del Rätikon nelle Alpi Retiche, tra i Grigioni e il Vorarlberg, dove la serie è costituita (dal basso all'alto) dagli strati di Kössen, sedimenti calcareo-marnosi e marnosi, bituminosi, scuri o anche neri, e dal “calcare di Dachstein”. All'inizio del Retico la paleogeografia dell'Europa mostrava un vasto mare profondo che si estendeva sulle regioni alpine e mediterranee, mentre a N si estendeva una vasta regione desertica con lagune sparse. Durante il Retico il mare mesogeo tende a ingrandirsi, mentre a N il dominio continentale si riduce progressivamente a causa di una trasgressione marina molto lenta che dà origine a un deposito costituito da fanghi argillosi rossastri o formazioni zoogene (in particolare lamellibranchi con numerose ossa di pesci), riferito alla cosiddetta facies sveva del Retico caratterizzata dalla mancanza di Cefalopodi, Coralli e Brachiopodi. Poiché i mari epicontinentali non invasero integralmente il territorio, si sono originati dei bacini subsidenti collegati tra loro da stretti: bacino anglo-parigino, bacino dell'Aquitania, bacino rodaniano, bacino svevo. Nell'area delle Alpi Occidentali il Retico è caratterizzato quasi ovunque da formazioni di tipo svevo analoghe a quelle del bacino anglo-parigino, mentre nelle Alpi Orientali e nei Carpazi il Retico si presenta con una facies più francamente marina detta facies carpatica caratterizzata da formazioni calcaree, calcareo-dolomitiche e dolomitiche con Brachiopodi, Coralli e Cefalopodi. Fossile tipico della prima facies è la Rhaetavicula contorta, della seconda la Rheatina gregaria, rispettivamente un lamellibranco e un brachiopode, classici fossili guida di questo piano.

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