Richter, Hans (pittore e regista)

pittore e regista tedesco (Berlino 1888-Locarno 1976). Dalle prime esperienze cubiste passò al movimento dada (serie di Ritratti visionari, 1917). Verso la fine del 1917 abbandonò l'arte figurativa per sviluppare, nell'ambito dell'astrattismo, un'originale ricerca di integrazione della nozione di “durata” nello spazio pittorico, per la quale si giovò dello studio del contrappunto presso il musicista F. Busoni. Decisivo fu nel 1918 l'incontro con il pittore svedese V. Eggeling, insieme al quale realizzò un tipo di “pittura in continuità” mediante l'elaborazione di un rotolo disegnato e dipinto (Preludio, 1919, New Haven, University Art Gallery). Voltosi quindi allo sfruttamento del mezzo cinematografico, Richter continuò la collaborazione con Eggeling alla ricerca di un nuovo dinamismo ritmico-musicale e in una serie di brevissimi esperimenti filmici (Rhytmus 21, 23, 25) movimentò forme astratte in puro clima dada. Passò al surrealismo in Filmstudie (1926), gioco di associazioni, e nel famoso Vormittagsspuk (1928), musicato da P. Hindemith, su una rivolta degli oggetti (cappelli e altro) visti come “fantasmi mattutini”. Si impegnò socialmente e politicamente in Inflation (1927-28) e nell'incompiuto Metall (1931-34). A New York, dove dal 1942 al 1956 diresse l'Institute of Film Techniques, portò a termine Dreams that Money Can Buy (lett., I sogni che il danaro può comprare), premiato alla mostra di Venezia nel 1947, dove riunì attorno a sé M. Ernst, F. Léger, M. Ray, M. Duchamp e A. Calder. Di analogo tenore, nel 1956-57, fu 8×8 mentre in due antologie (Thirty Years of Experiment, 1951; Forty Years of Experiment, 1961) Richter raccolse il meglio della propria attività cinematografica. Ha scritto inoltre Dada: arte e antiarte (1964).

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