Sacra di San Michèle

grande complesso abbaziale, nei pressi di Chiusa di San Michele (provincia di Torino), situato a 962 m s.m. sul monte Pirchiriano, nella val di Susa. Visibile da grande lontananza, la Sacra di San Michele, nota anche come “abbazia della Chiusa”, si staglia contro il cielo alpino con il suo maestoso profilo. L'origine, legata a molte leggende, si fa risalire a un oratorio esistente già al tempo dei Longobardi; il monastero venne costruito a partire dalla fine del sec. X. Punto strategico per il controllo dei passi alpini e luogo di sosta sulla via Francigena, diventò nel Medioevo un importante centro di potere (con giurisdizione su 176 chiese sparse in tutta Europa) e di cultura, grazie alla sua ricchissima biblioteca e alla sua celebre scuola. Passata nel 1378 sotto il patronato di Amedeo VI detto il “Conte Verde”, fu trasformata in commenda. In seguito fu più volte assalita e saccheggiata, sperimentando un lungo periodo di declino. Soppressa nel 1622, venne restaurata a partire dagli inizi del sec. XIX e poi dopo i gravi danni subiti nel terremoto del 1885. § Il vasto complesso occupa tutta la cima del colle e comprende diversi edifici, tra cui la cappella denominata “sepolcro dei monaci”, la foresteria, il monastero, la chiesa di San Michele, le porte del Ferro e dello Zodiaco e resti delle fortificazioni. La chiesa, a tre navate con volte a crociera, fu iniziata in forme romaniche nel sec. XI e terminata in forme gotiche nel sec. XIII. Vi si accede attraverso un portale romanico, profondamente strombato, aperto sul fianco destro. Al fondo della navata centrale è il vecchio coro, che conserva un trittico di Defendente Ferrari e affreschi dei secoli XV-XVI. Il finestrone del presbiterio è ornato da altorilievi del sec. XII. Nella navata sinistra è il mausoleo gotico dell'abate Guglielmo III.

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