Samassi

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comune in provincia del Medio Campidano, 56 m s.m., 42,21 km², 5274 ab. (samassesi), patrono: san Geminiano (16 settembre).

Centro del Campidano, situato alla sinistra del Flumini Mannu. Borgo della curatoria di Gippi, compresa nel Giudicato di Cagliari dal sec. XI al 1258, fu poi possesso dei Della Gherardesca e, in seguito, di Pisa. Conquistato dagli Aragonesi, nel 1355 fu concesso in feudo a Bernardo Petrillas, primo dei molti feudatari delle dominazioni aragonese e spagnola (sec. XV-XVII). Dopo il passaggio ai Savoia (1720), il borgo fu eretto a marchesato insieme al comune di Serrenti (1736) e concesso ad altri signori che ne mantennero il possesso fino all'abolizione dei feudi (1839), quando iniziò il prosciugamento e la bonifica degli stagni.§ Al centro del paese si trova la chiesa romanica di San Geminiano (sec. XIII), costruita in trachite chiara con elementi gotico-pisani; la facciata, ornata, come il portale, da archetti a tutto sesto, ha un campanile a vela con doppia campana. All'interno è il bel il mausoleo di don Giacomo Castelvì, opera di Scipione Aprile del 1586. Sotto la chiesa sono stati individuati i resti di una necropoli altomedievale. La parrocchiale, edificata nella seconda metà del sec. XVI e rimaneggiata tra i sec. XVII e XVIII, conserva opere di pregio, tra cui un fonte battesimale di Giacomo Altomonte (1720).§ L'economia si basa sull'agricoltura, fiorente, che produce cereali, uva e ortaggi (soprattutto i pregiati carciofi), e sull'allevamento ovino e caprino. La piccola industria opera nei settori tessile, degli imballaggi, dei serramenti e della lavorazione dei metalli.

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