Santander (Spagna)

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capoluogo della comunità autonoma di Cantabria (Spagna), 15 m s.m., 183.995 ab. (stima 2003).

Città situata sulla sponda settentrionale della baia di Santander, insenatura del golfo di Biscaglia. Stazione climatica e balneare molto frequentata, è dotata di un vivace porto peschereccio e commerciale. La città presenta un aspetto prevalentemente moderno, per essere stata in gran parte ricostruita dopo il disastroso incendio del 1941. Università. Aeroporto. § Le prime notizie risalgono al sec. IX. Nel 1187 Alfonso VIII le concesse qualche privilegio al fine di incrementarne la popolazione. Nel 1465 la città rifiutò di essere infeudata al marchese di Santillana, per cui rimase alla corona. Nel sec. XVI divenne un ricco centro di esportazione della lana castigliana. Decadde nel sec. XVII, ma in quello successivo beneficiò in modo considerevole del decreto di libero commercio con le Americhe (1778). Nel 1941 fu devastata da un vasto incendio. § La città presenta un aspetto prevalentemente moderno, per essere stata in gran parte ricostruita dopo il disastroso incendio. Dell'antica cattedrale gotica, rifatta in epoca recente, restano la cripta (sec. XIII) e il chiostro trecentesco. Il Museo delle Belle Arti possiede opere dal sec. XVI a oggi di artisti italiani (L. Giordano), fiamminghi e soprattutto spagnoli (F. Pacheco, F. Goya, J. Miró). Nel Museo Regionale di Preistoria e Archeologia sono esposti reperti della regione cantabrica, tra cui quelli delle grotte di Altamira e Ponte Vesgo. § L'industria è attiva nei settori alimentare, metalmeccanico, siderurgico, cantieristico, chimico ed elettrotecnico. Fiorente è il turismo. § Ogni estate, il Festival Internazionale di Santander porta nella cittadina alcuni degli interpreti più illustri della musica classica e contemporanea.

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