Savignano sul Panaro

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comune in provincia di Modena (26 km), 102 m s.m., 25,38 km², 8325 ab. (savignanesi), patrono: Maria Santissima Assunta (15 agosto).

Centro alla destra del fiume Panaro. Antico possesso dei vescovi di Modena, poi feudo di Bonifacio di Toscana, alla morte di Matilde di Canossa (1115) tornò alla Chiesa e nel 1143 passò per breve tempo a Bologna. Divenne poi possesso degli Estensi, che lo donarono (1408) a Uguccione Contrari, dal quale passò ai Boncompagni di Vignola. § Nel paese si trovano i resti di un vasto castello trecentesco, con triplice cinta muraria e una fitta schiera di abitazioni del sec. XV con facciata gotica. La parrocchiale (sec. XVIII) conserva una Pietà di Giuseppe Graziosi e dipinti dei sec. XVII-XVIII. Nelle vicinanze dell'abitato, in un deposito alluvionale, nel 1925 venne raccolta una delle più famose statuette muliebri preistoriche italiane, attribuita al gruppo delle cosiddette “Veneri paleolitiche”. § La coltivazione della frutta costituisce la voce principale dell'economia con vigneti, cereali e foraggi per l'allevamento bovino e suino; l'industria opera nei settori cartotecnico, alimentare (distillerie, caseifici, stagionatura dei prosciutti), delle costruzioni meccaniche per la lavorazione di metalli, della produzione di macchine utensili e agricole, dei materiali da costruzione e dell'abbigliamento (pelle, maglia e indotto).

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