Mòdena (provincia)

Indice

provincia dell'Emilia-Romagna, 2683 km², 707.292 ab. (stima 2019), 263,13 ab./km², capoluogo: Modena. Comuni: 47. Sigla: MO.

Generalità

È la più densamente abitata tra le province della regione dopo Rimini e Bologna. Si estende con direzione SW-NE dal crinale dell'Appennino Tosco-Emiliano alla pianura alla destra del Po ed è delimitata dalle province di Reggio nell'Emilia, Mantova, Ferrara, Bologna, Pistoia e Lucca. Nel 2012 il territorio della Provincia di Modena è stato duramente colpito dal terremoto dell'Emilia. La scossa di intensità 6.1 del 20 maggio 2012 con epicentro a Finale Modenese, è stata seguita nei giorni successivi da altre scosse di intensità lievemente inferiore. Il sisma ha danneggiato circa il 36% del territorio provinciale, per un'area complessiva di 967 chilometri quadrati, abitata all'epoca da 227.000 persone. I comuni più colpiti sono stati quelli della bassa modenese: Camposanto, Carpi, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Novi di Modena, San Felice sul Panaro, San Possidonio e San Prospero. Particolarmente danneggiati sono stati i centri storici, gli edifici rurali, i capannoni commerciali e industriali e molti edifici pubblici come scuole e ospedali. La provincia di Modena ha registrato il maggior numero di vittime (17) tra quelle colpite dal sisma. 

Territorio

Il territorio appenninico, che corrisponde a buona parte del Frignano, è costituito da banchi di arenaria e da formazioni di argille scagliose del Cenozoico, soggette alla degradazione erosiva, che si manifesta con la formazione dei cosiddetti calanchi, vaste associazioni di solchi d'erosione disposti a ventaglio o a barbe di penna, totalmente spogli di vegetazione. Tra i rilievi appenninici, la cui cima più elevata è rappresentata dal monte Cimone (2165 m), e la fascia di pianura, formata da alluvioni recenti, si interpone una zona di modeste ondulazioni collinari, costituite prevalentemente da argille dell'Eocene e del Pliocene. I fiumi Panaro e Secchia sono i principali corsi d'acqua del Modenese, i quali attraversano sia la regione montuosa sia quella di pianura, gettandosi poi da destra nel Po, al di fuori dei confini provinciali. La loro portata è piuttosto irregolare e dipende dal regime delle piogge. Per tutelare il patrimonio ambientale sono stati istituiti il Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, il cui paesaggio è caratterizzato dalle colline e dai rilievi pedeappenninici, e il Parco Regionale dell'Alto Appennino Modenese o del Frignano, che si estende su una vasta area a ridosso del crinale spartiacque dell'Appennino Tosco-Emiliano. Il clima è ovunque di tipo continentale, con marcate escursioni termiche stagionali e giornaliere e precipitazioni non molto abbondanti in pianura, ma copiose sui rilievi, dove le estati sono generalmente assai fresche. La piovosità è massima nei mesi primaverili e invernali, minima nelle altre stagioni. La consistenza demografica ha avuto negli ultimi anni del sec. XX un discreto incremento complessivo, a fronte di un maggiore addensamento residenziale nelle aree pedemontane limitrofe al capoluogo, dovuto in larga misura all'immigrazione di lavoratori stranieri e, in minor misura, di manodopera proveniente da altre province. Il saldo migratorio positivo compensa abbondantemente il saldo naturale leggermente negativo. Circa i due terzi della popolazione abita l'area metropolitana del capoluogo, mentre poco più della metà del resto vive in pianura e solo un decimo popola la collina e la montagna. I centri maggiori, dopo il capoluogo, sono Carpi, Sassuolo, Formigine, Castelfranco Emilia, Mirandola, Vignola, Fiorano Modenese e Maranello. Dal punto di vista delle comunicazioni la provincia si trova inserita nella rete autostradale nazionale con l'Autostrada del Sole (A1) e in quella internazionale con la A22 Modena-Brennero, la SS 12 e la parallela rete ferroviaria. Il territorio è inoltre attraversato dalla via Emilia (SS 9), che segue la direttrice NW-SE.

Economia

In seguito all'espansione industriale degli anni Settanta e Ottanta del sec. XX e allo sviluppo delle attività commerciali, l'economia modenese presenta una struttura bene equilibrata nelle sue varie componenti. L'agricoltura, che produce in prevalenza ortaggi, frutta, cereali, uva da vino e barbabietole da zucchero, e l'allevamento di bovini da latte e suini conservano la loro tradizionale posizione di rilievo, grazie anche all'importante mercato di Modena. Tuttavia, il settore primario nel suo complesso ha subito un profondo processo di ristrutturazione e ha visto affermarsi metodi di conduzione, tecniche colturali e forme associative più rispondenti alle esigenze di mercato, mentre l'industria manifatturiera, che ha trovato le condizioni più favorevoli per svilupparsi, ha fornito tutta la gamma di strumenti necessari per una moderna agricoltura. Seconda provincia più industrializzata della regione dopo Bologna, è caratterizzata da aziende di piccole e medie dimensioni e dalla presenza di impianti industriali di rilievo, come quelli operanti nei settori alimentare (prosciutto crudo, zampone, cotechino, parmigiano reggiano), con una notevole e apprezzata produzione di vini (lambrusco, albana) e di aceto balsamico, metalmeccanico, automobilistico (Ferrari e Maserati), della ceramica, tessile e dell'abbigliamento (distretto industriale di Carpi). Altri due distretti sono ubicati a Sassuolo (piastrelle) e a Mirandola (prodotti biomedici). In alcune località, tra cui Fiumalbo, Frassinoro, Pavullo nel Frignano, Pievepelago, Sassuolo e Sestola è fiorente il turismo.

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