Solòfra

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comune in provincia di Avellino (19 km), 400 m s.m., 21,93 km², 11.802 ab. (solofrani), patrono: san Michele Arcangelo (terza domenica di giugno, sabato precedente e lunedì successivo).

Centro situato in una conca boscosa dei monti Picentini, nel cui parco regionale è compreso. Sorto in una fertile e salubre vallata (come indicherebbe il suo nome), fu forse fondato dai profughi della leggendaria Sabatia. Parte del Ducato di Benevento, vide svilupparsi l'arte del battiloro, che rese famosi gli abitanti del luogo; fu feudo dei Sanseverino e dei Filangieri. Importante centro commerciale in epoca rinascimentale, appartenne agli Orsini, diventando città nel 1895. Subì danni gravissimi durante il terremoto del 1980.§ La collegiata di San Michele Arcangelo (sec. XVI) ha la facciata barocca con tre portali; all'interno è un ricco soffitto ligneo a cassettoni, intagliato e dorato, con tele di G. T. e F. Guarini (di quest'ultimo è notevole l'Annuncio ai pastori) e una statua dorata di San Michele, della scuola di P. Alamanno (sec. XV). Accanto alla collegiata sorge il Palazzo Ducale, tardorinascimentale, restaurato dopo il sisma, con affreschi nella sala consiliare e bel cortile a pianta quadrata. La parrocchiale della frazione di Sant'Agata Irpina ha un soffitto ligneo a cassettoni con tele di F. Guarini (Storie di sant’Agata).§ Solofra è un distretto industriale specializzato nella lavorazione della pelle, attività che si è sviluppata nel Medioevo e consolidata dagli inizi del sec. XVI: l'economia si basa quindi soprattutto sull'industria conciaria, sui settori dell'indotto (chimico e dell'abbigliamento) e sul commercio delle pelli. Di secondaria importanza le attività agricole (uva, olive, frutta e nocciole) e l'allevamento.§ Nella frazione di Sant'Andrea Apostolo nacque il pittore Francesco Guarini (1611-1654), detto Francesco Guarini da Solofra.

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