Véla, Vincènzo

scultore italiano d'origine svizzera (Ligornetto Ticino 1822-1891). Studiò all'Accademia di Brera e le sue prime opere rivelano l'influsso di L. Bartolini, nonostante la maggiore adesione al vero che si evidenzia fin da allora. Combatté nella campagna italiana del 1848 contro l'Austria e volle esprimere i suoi ideali libertari anche in arte, scolpendo la statua Spartaco (Ginevra, Musée d'Art et d'Histoire), che lo qualificò tra i più dotati esponenti del romanticismo italiano. Visse a lungo a Torino, dove insegnò all'Accademia fino al 1867. Appartengono a questi anni numerose opere celebrative tra cui il monumento all'esercito sardo (Torino), mentre negli ultimi decenni dell'Ottocento la sua produzione artistica rivela un'ulteriore adesione al verismo sociale, di cui è un esempio la sua opera più famosa: Vittime del lavoro (1883, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

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