Vilar, Jean

regista e attore francese (Sète, Hérault, 1912-1971). Affermatosi definitivamente nel 1945 con Assassinio nella cattedrale di Th. S. Eliot, promosse nel 1947 il Festival di Avignone e ne fece una grande “festa” teatrale, sfruttando il cortile del Palazzo dei Papi come una scenografia ideale per testi di grande impegno. Nel 1951 a Vilar venne affidata la direzione del Théâtre National Populaire. Interprete di notevole statura, Vilar fu importante soprattutto come animatore e come regista. Ridotta la scenografia all'essenziale, puntò sui costumi, sulle luci, sulle musiche, ma soprattutto sull'attore come incarnazione del “verbo” teatrale e ottenne risultati memorabili in un repertorio vasto, in cui dominarono i classici, da P. Corneille (Le Cid) a H. von Kleist (Il principe di Homburg), da Molière (L'avare, Dom Juan, ecc.) a P. Marivaux, da W. Shakespeare ad Aristofane, ma non mancarono i contemporanei, da B. Brecht a L. Pirandello, ad autori “nuovi”. Lasciato il Théâtre National Populaire nel 1963, proseguì la propria attività ad Avignone con rinnovato impegno. Di rilievo è stato pure il suo apporto alla regia lirica.

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