anfibolìa

sf. [dal greco amphibolía, ambiguità]. Nella storia della filosofia, il termine è stato usato con sfumature diverse; per Aristotele, per esempio, indica l'ambiguità verbale che ha dato origine nei sofisti alla loro posizione scettica; per Kant, invece, anfibolia è l'equivocità in cui si cade a causa dello scambio illegittimo tra uso empirico e uso trascendente dei concetti (errore in cui, secondo Kant, sarebbe caduto Leibniz).

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