Lessico

sf. [sec. XIII; dal latino bucca, guancia].

1) Organo, generalmente a forma di cavità, che serve all'introduzione e all'elaborazione del cibo; con la lingua e i denti (o altre strutture tipiche degli animali inferiori) costituisce l'apparato boccale: bocca piccola, larga, armoniosa; tiene sempre il dito in bocca; “quando ci scorse Cerbero... le bocche aperse e mostrocci le sanne” (Dante); ingerire medicine per bocca, per via orale. Fig.: restare a bocca aperta, meravigliato, stupito; sentirsi il cuore in bocca, provare intensa emozione. Proverbio: “A caval donato non si guarda in bocca”, è sconveniente criticare ciò che si riceve in dono. In varie loc. estens. e fig., con riferimento alle diverse funzioni: A) come organo dell'alimentazione: a bocca piena, con il cibo ancora tra i denti; avere ancora la bocca piena di latte (o il latte in bocca), essere come un lattante, ingenuo, inesperto; levare il pane di bocca a qualcuno, privarlo dei mezzi di sussistenza; rimanere a bocca asciutta, senza mangiare e, fig., delusi nelle proprie speranze; cadere in bocca di qualcuno, in suo potere; in bocca al lupo!, augurio apotropaico per un cacciatore e in genere per chi deve sottoporsi a una prova difficile. B) Come sede del senso gustativo: avere la bocca dolce, provare un sapore piacevole per aver mangiato cibi graditi; lasciare la bocca amara, un cattivo sapore e, in senso fig., dare una delusione; fare la bocca a qualche cosa, prendervi gusto, assuefarsi; rifarsi la bocca, levarsi un gusto cattivo con un cibo o una bevanda graditi oppure, fig., rimediare a un'impressione sgradevole; essere di bocca buona, facilmente accontentabile quanto a gusti. C) Come organo vocale: bocca della verità, persona sincera; bocca d'oro, persona dalla parola facile o assennata; stare a bocca chiusa, tenere la bocca chiusa, stare in assoluto silenzio; chiudere la bocca a qualcuno, ridurlo al silenzio o, in senso eufemistico, eliminarlo; rivelare a mezza bocca, con reticenza, contro voglia; cavare a qualcuno le parole di bocca, costringerlo a parlare; parlare col cuore in bocca, apertamente (invece: mi ha tolto le parole di bocca, ha anticipato ciò che stavo per dire); con la bocca e non col cuore, senza intima convinzione; per bocca di qualcuno, attraverso un intermediario; essere in bocca a tutti, andare per le bocche di tutti, costituire argomento d'interesse generale in senso positivo o negativo; quindi, aver buona o cattiva fama; passare di bocca in bocca, trasmettersi, venir diffuso da una persona a un'altra; aver sempre qualcuno o qualche cosa in bocca, parlarne in continuazione; mettere bocca in un discorso, interferire, intromettersi, spesso non richiesti; pendere dalla bocca di qualcuno, ascoltarlo con la massima attenzione e fiducia; acqua in bocca!, invito familiare a non svelare un segreto.

2) Per estensione: A) le labbra o anche l'intero viso: bocca dipinta di rossetto; portare alla bocca, accostare alle labbra; bocca a bocca, labbra contro labbra oppure, fig., a quattr'occhi; fare le bocche, le smorfie, le boccacce; fig.: storcere la bocca, mostrare insoddisfazione, disgusto. B) Individuo, persona, specialmente in loc. particolare: città di ventimila bocche; bocca da sfamare, persona a carico, da mantenere. Nel diritto medievale si opponeva a “testa” (il capofamiglia). In corrispondenza al numero di bocche la testa aveva diritto a una detrazione sul carico fiscale. Si diceva anche bocca del sale per indicare il quantitativo di sale da assegnare a una famiglia in ragione delle sue bocche e la somma da corrispondere da parte della famiglia.

3) Apertura, orifizio; imbocco, ingresso: bocca della bottiglia, del forno; bocca dello stomaco; bocca della corolla, vedi fauce; fermarsi alla bocca del cunicolo; fig.: scioglier la bocca alla borsa, essere generoso. Per estensione: bocca da fuoco, termine generico, sinonimo di pezzo, riferito indistintamente a tutte le armi montate su affusto. Era molto usato in passato per indicare l'insieme dei pezzi di artiglieria di vario tipo che munivano una fortezza o un'unità navale. § In geologia: A) bocca eruttiva, apertura dalla quale fuoriescono i prodotti dell'attività vulcanica. B) bocca idrotermale, sorgente calda che si apre sul fondale oceanico, lungo i fianchi delle dorsali oceaniche, dalla quale scaturisce, tranquillamente o sotto pressione, acqua più calda di quella circostante (con temperatura variabile dai 16 ºC ai 380 ºC), molto ricca di minerali disciolti che, al contatto con l'acqua più fredda dell'oceano, precipitano. Le bocche idrotermali sono state scoperte negli anni Settanta del sec. XX dal batiscafo Alvin. Si tratta di strutture estremamente importanti, sia perché alla loro presenza sono associati importanti giacimenti minerari che nel futuro potranno essere coltivati, sia perché comportano lo sviluppo di un ambiente del tutto particolare, ricco di fauna esotica nuova per la biologia.§ In geomorfologia: A) Varco o squarcio aperto nei cordoni litoranei o nei lidi che delimitano le lagune. Le bocche lagunari vengono mantenute aperte dalle correnti di marea, che appunto attraverso esse possono entrare durante l'alta marea o uscire durante la bassa marea dalle lagune stesse. B) Apertura sulla fronte di un ghiacciaio dalla quale scaturisce il torrente glaciale. C) Bocca di un fiume, la foce, in particolare, un ramo di una foce deltizia. D) Ciascuno dei valloni di una costa frastagliata di tipo dalmata: le Bocche di Cattaro. E) Stretto di mare tra due terre: le Bocche di Bonifacio. F) Passo, valico: Bocca Trabaria, Bocca Serriola. Nello stesso senso il dim. bocchétta, piccolo valico a forma di sella.

4) In metallurgia, bocca di un altoforno, la zona più alta in cui la carica viene essiccata e preriscaldata dai gas in uscita.

5) In acustica, bocca artificiale, dispositivo per prove su microfoni usati in impianti di ripresa e riproduzione della voce umana. Consiste in una cavità, di dimensioni eguali a quelle medie della cavità orale umana, che termina in un orifizio analogo all'orifizio boccale e al cui interno è inserito un piccolo altoparlante, alimentato da segnali vocali. In telefonia la bocca artificiale è usata per determinare le caratteristiche delle capsule microfoniche nello spettro di frequenze previsto per il loro funzionamento (300÷3700 Hz).

6) In marina, bocca di rancio o d'ormeggio o di granchio, passacavo metallico per i cavi d'ormeggio o di tonneggio.

7) Nella tecnologia, bocca del martello, la parte piana o leggermente convessa opposta a quella cuneiforme (penna).

8) Negli impianti, apertura praticata in una parete, in un condotto o in un recipiente, attraverso la quale si ha il passaggio di un fluido (detta anche luce). In idraulica si distinguono bocca a battente, nelle quali tutto il contorno è sommerso sotto il pelo libero a monte, e bocca a stramazzo, nelle quali il contorno è sommerso solo parzialmente. Inoltre una bocca è detta libera se scarica liberamente nell'aria, rigurgitata se il suo contorno è interamente al di sotto del pelo libero a valle. Nelle reti idriche cittadine è la presa d'acqua stradale, facente capo all'acquedotto, dalla quale si preleva acqua per il lavaggio delle strade o in caso d'incendio (bocca d'incendio). Nella distribuzione dell'acqua, bocca a contatore, bocca tassata, vedi contatore. Negli impianti di climatizzazione, sinonimo di bocchetta.

Anatomia comparata

La bocca, insieme alla faringe, forma il tratto iniziale dell'apparato digerente. Negli animali, la forma e la complessità dell'apparato boccale variano a seconda del tipo di alimentazione, le modalità di prensione del cibo e l'eventuale elaborazione che questo deve subire prima di proseguire verso il successivo tratto digerente. Solo alcuni Invertebrati che vivono come parassiti intestinali sono privi di bocche (per esempio Cestodi, Acantocefali, ecc.); altri hanno una bocca che serve anche per l'eliminazione dei residui indigeriti (per esempio Celenterati, Turbellari, Trematodi, ecc.). A partire dai Nemertini, l'apertura boccale viene a essere distinta da quella anale. Annesse alla bocca o in prossimità di essa, possono esservi svariate strutture atte ad attivare, catturare, trattenere, triturare, succhiare il cibo o la preda. Tali annessi possono essere costituiti da cilia (per esempio Rotiferi), proboscidi estroflessibili (per esempio alcuni Anellidi), corone di tentacoli (per esempio certi Celenterati e Molluschi), labbra, papille, dentelli, lamine cuticolari (per esempio Nematodi), ventose (per esempio Trematodi, Irudinei), mandibole, mascelle, arti mascellari (per esempio Artropodi), uncini (per esempio Nematodi), ecc. Nella sola classe degli Insetti si trovano individui forniti di apparati masticatore (per esempio Coleotteri), lambitore o succhiatore (per esempio Lepidotteri) o pungitore e succhiatore (per esempio Ditteri). Nella cavità boccale dei Molluschi vi è anche una formazione caratteristica, detta radula, costituita da una massa muscolare ricoperta da una serie di dentelli e funzionante come una raspa. Nella cavità boccale possono sboccare ghiandole velenose e salivari, il cui secreto, oltre che a impastare l'alimento, può servire, in alcuni animali, a sciogliere rocce calcaree (per esempio datteri di mare) o a paralizzare la preda (per esempio Cefalopodi) o, in parassiti ematofagi (per esempio sanguisughe, zecche), a impedire, mediante enzimi, la coagulazione del sangue. Tra i Vertebrati, gli Agnati (Ciclostomi) hanno bocca circolare priva di arcate mascellari che può funzionare come una ventosa ed è munita di denti cornei, di una lingua muscolosa e a volte di speciali ghiandole salivari con secreto a effetto anticoagulante. Negli Gnatostomi esistono le arcate mascellare e mandibolare e la bocca è limitata dalle labbra. Nei Pesci, negli Anfibi e nei Rettili le labbra sono poco sviluppate e non mobili. I Mammiferi hanno bocca provvista di labbra ben sviluppate rese mobili dalla presenza dei muscoli pellicciai. Le guance sono presenti esclusivamente nei Mammiferi. Nei Pesci, Anfibi e in alcuni Rettili nella cavità boccale si aprono le coane; nei Loricati, Uccelli e Mammiferi, dove è presente un palato secondario esteso, le cavità nasali si aprono nel faringe. Nei Pesci manca una lingua muscolare presente invece negli Anfibi e nei Vertebrati terrestri dove serve principalmente a facilitare la deglutizione del bolo alimentare, ma anche alla cattura della preda (rana, rospo, camaleonte, picchio, formichiere, ecc.) e come organo di senso gustativo e tattile. Nel cavo orale dei Vertebrati terrestri si versa il secreto di ghiandole salivari, tanto più abbondante quanto più il cibo è asciutto; in alcuni Rettili da una ghiandola salivare deriva la ghiandola del veleno. La maggior parte dei Vertebrati è provvista di dentatura (assente invece nei Cordati inferiori e negli Agnati), che però differisce notevolmente anche nell'ambito delle singole classi; sono sprovvisti di denti i Cheloni e gli Uccelli, che hanno il becco, e gli Sdentati (formichiere), che si nutrono di insetti molli.

Anatomia umana

Nell'uomo la bocca costituisce la prima porzione dell'apparato digerente ed è posta nella regione inferiore della testa; può essere considerata parte anche delle vie respiratorie e degli organi della fonazione. È costituita da una cavità impari, mediana, di forma irregolare, con il diametro maggiore antero-posteriore, che si fa ampia se l'arcata mandibolare è abbassata; la sua capacità varia così tra 15-20 e 100 cm3. La bocca, completamente rivestita da mucosa, è delimitata anteriormente dalle labbra, lateralmente dalle guance, posteriormente dall'istmo delle fauci, in alto dalla volta palatina, in basso dal pavimento, costituito da un piano muscolare su cui appoggia la lingua. Le arcate alveolo-dentarie dividono virtualmente la bocca in due parti: una esterna alle arcate, il vestibolo della bocca, e una interna, o cavità boccale propriamente detta. Tra gli elementi di maggior importanza presenti nella cavità della bocca vanno ricordati i denti, la lingua e gli sbocchi dei canali escretori di molte ghiandole salivari, nonché delle parotidi (dotti di Stenone), delle ghiandole sottomascellari (dotti di Wharton) e di quelle sottolinguali (dotti di Rivino). La mucosa boccale è assai ricca di terminazioni nervose sensitive che, particolarmente abbondanti sulla lingua, rappresentano gli elementi fondamentali per il senso del gusto. Nella bocca si compiono le prime modificazioni dei cibi ai fini della digestione e, precisamente, la loro masticazione e insalivazione, nonché la formazione del bolo alimentare.

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