busto

Indice

Lessico

sm. [sec. XIV; latino bustum, luogo in cui si cremavano i cadaveri, e poi effigie sepolcrale].

1) Ant. o lett., sepolcro, tomba; per estensione, cadavere: “fiamma / divoratrice dell'esangue busto” (Alfieri).

2) Scultura a tutto tondo di figura umana dalla cintola in su, con le braccia unite al tronco o mancanti; ritratto a mezzo busto, rappresentazione di figura umana riproducente la parte superiore del tronco e la testa.

3) La parte del corpo umano compresa tra fianchi e collo: “Io vidi... un busto sanza capo” (Dante); busto eretto, curvo; per estensione, tronco di animale, di albero.

4) Indumento che le donne indossavano sotto i vestiti per modellare meglio il corpo. Nell'antichità si ricorreva all'impiego di lacci e strisce di stoffa usate a guisa di fasciatura (vedi strofio e zona). Nel sec. XIV la Francia propose e diffuse in Europa un tipo di corsetto che accentuava il petto e che da allora divenne elemento indispensabile dell'abbigliamento. In seguito la forma del busto si adeguò via via all'ideale estetico imperante, riducendo o valorizzando il petto e i fianchi. Si arrivò alla creazione di busto con l'armatura di metallo ricoperta di stoffa, per giungere poi al busto rigido con stecche di balena, che ha trionfato fino all'inizio del XX sec.con un unico periodo di soppressione durante la Rivoluzione francese. In seguito il busto è praticamente scomparso dall'uso comune, sostituito da altri indumenti (guaine elastiche, reggiseno, reggicalze) che, oltre a essere igienicamente più idonei, valorizzano senza costrizioni il corpo femminile.

5)Busto ortopedico, usato per correggere o prevenire deformazioni del tronco di una persona, è di varie fogge e materiali.

Arte

Gli Egiziani usarono il busto fin dall'Antico Regno sia isolatamente sia come maschera funeraria fatta di vari materiali, raffigurante il volto del defunto, da applicare sulla mummia e poi sulla cassa. Simili sono i canopi etruschi, caratterizzati da una maggior tipizzazione; in ambiente greco il busto è praticamente sconosciuto fino all'età ellenistica. Nell'antichità il busto fu particolarmente diffuso nell'area romana: gli antecedenti possono indicarsi, oltre che nel canopo e nell'erma, nelle figurette a mezzo busto in terracotta dell'artigianato campano (sec. II a. C.) dal realismo tipicamente italico; nei ritratti degli antenati in cera che si conservavano in casa; nell'immagine clipeata di età ellenistica. La moda del ritratto, bronzeo o marmoreo, si diffuse a Roma sul finire della repubblica, ma il busto subì tutta una serie di notevoli evoluzioni della tipologia durante l'impero. Dalla sola testa fino alle clavicole (simile all'immagine clipeata) del sec. I a. C. si giunse in età traianea (inizi sec. II) a comprendere l'inizio delle braccia e il torace intero, per arrivare quasi alla mezza figura della fine dell'impero. In età tetrarchica invece si affermò l'uso del mezzo busto. Poco diffuso nel Medioevo, a eccezione del tipo del busto-reliquiario (da inquadrare nella generale tendenza di dare una forma anatomica a tale oggetto sacramentale) molto diffuso nei sec. XIII e XIV, il busto scultoreo come ritratto venne recuperato dalla scultura rinascimentale.Donatello, Mino da Fiesole, Francesco Laurana, Verrocchio, Antonio Rossellino hanno dato la loro particolare impronta ai bellissimi busti che eseguivano. In età baroccaG. L. Bernini applicò al busto le tipiche forme ondulate e aperte che servirono da modello fino al periodo neoclassico, quando la nuova sensibilità ripropose le antiche forme romane. L'impressionismo concepì il busto come uno dei tanti mezzi per fissare un attimo della realtà di un volto. Nell'arte contemporanea il busto è quasi esclusivamente limitato alle funzioni celebrativa e funeraria.

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