centèsimo

Indice

(lett. centesmo), agg. e sm. [sec. XIII; dal latino centesímus].

1) Agg. num. ordinale, che in una serie progressiva ordinata occupa il posto corrispondente al numero cento; anche con valore approssimativo o indeterminato: te lo ripeto per la centesima volta. Con valore partitivo: la centesima parte, ciascuna delle cento parti uguali in cui si può dividere un'unità.

2) Come sm., la centesima parte di qualche cosa e, in particolare, moneta divisionaria corrispondente alla centesima parte dell'unità monetaria di numerosi Stati: Cile, Panamá, Somalia, Uruguay, Città del Vaticano e Repubblica di San Marino. In Italia, il centesimo fu coniato nel Regno d'Italia napoleonico (1807-13), nel Regno di Sardegna (1826), in Toscana e a Bologna nel 1859 e, dopo l'unificazione, dal 1861 al 1916, anno in cui il centesimo fu emesso per l'ultima volta.

3) Per estensione, minima quantità di denaro; specialmente in espressioni negative, niente, nulla: non spenderebbe un centesimo; anche fig.: non valere un centesimo, non avere alcun valore; non hai un centesimo di puntiglio, sei completamente privo di puntiglio.

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