compòsito

agg. [sec. XIII; dal latino composĭtus]. Che risulta dalla fusione di elementi diversi; eterogeneo. In particolare: A) di ordine architettonico, proprio dell'architettura imperiale romana, in cui il capitello unisce le forme ioniche (le quattro volute uscenti da un echino a ovoli) alle corinzie (i due ordini inferiori di foglie). Già presente in età augustea (palestra di Pompei) e largamente diffuso soprattutto in età flavia e severiana (arco di Tito, terme di Caracalla ecc.), l'ordine composito appare come l'esito di una complessa elaborazione ellenistico-italica “che contamina e arricchisce decorativamente elementi propri di altri ordini”. B) In aeronautica: a) di aeromobile munito di una superficie portante fissa, destinata a fornire sia una parte sia la totalità della forza sostentatrice in volo traslato; b) propulsore misto, alternativo e a turbina; c) materiale composito, materiale non omogeneo e anisotropo formato dall'unione tra una matrice ed elementi irrobustenti; d) struttura composita, struttura formata da più elementi mantenenti ciascuno le proprie caratteristiche di resistenza meccanica. Esempi sono le strutture sandwich formate da due laminati esterni separati da un distanziatore (l'anima), tra loro vincolati da un materiale adesivo; la caratteristica di tali strutture è quella di essere molto leggere e di possedere un'elevata rigidezza. Come anima si può impiegare un materiale espanso, un nido d'ape o una lamina recata. Sandwiches che invece del distanziatore a nido d'ape, molto usato nel settore aerospaziale, presentano al loro interno schiume o cartone ondulato sono sempre più diffuse negli elettrodomestici, nelle abitazioni e negli imballaggi.

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