d

(pronuncia per esteso di, dial. ), "Per l'uso della lettera d come simbolo e come abbreviazione vedi tabella al lemma del 7° volume." sm. o f. Quarta lettera "Per l’uso della lettera d come simbolo e come abbreviazione vedi la tabella a pag. 514 del 7° volume." dell'alfabeto italiano.§ In fonetica, la lettera d ha in italiano il valore di un'occlusiva dentale sonora articolata appoggiando la punta della lingua alla superficie interna degli incisivi superiori. Se la punta della lingua batte contro gli alveoli degli incisivi superiori si ha un suono alveolare (d inglese), se, invece, è leggermente rivolta verso l'alto, si ha un suono cacuminale (ḍ delle lingue indoarie, dravidiche, munda e dei dialetti siciliani e sardi). § In linguistica, la lettera d dell'alfabeto latino deriva dalla corrispondente lettera delta dell'alfabeto greco, che risale chiaramente al segno fenicio daleth r, il quale sembra raffigurare schematicamente una porta (dĕlĕth). In italiano d è la normale continuazione del latino d (duro dal latino durus) o, per il fenomeno della lenizione, del latino t (strada dal latino strata). A sua volta la latina d all'inizio di parola continua sempre un originario d indeuropeo (latino donum, dono, indiano antico dānam), mentre all'interno di parola può continuare sia un originario d indeuropeo (latino edo, mangio, indiano ant. admi), sia un originario dh indeuropeo (latino medius, medio, indiano ant. madhyaḥ). § Nel sistema di numerazione romano la lettera D indica il numerale 500.

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