fenìcio

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agg. e sm. [sec. XIV; dal latino Phoenicíus, abitante della Fenicia]. Proprio della Fenicia e dei Fenici; abitante o nativo della Fenicia; la lingua parlata dai Fenici.§ Il fenicio è una lingua semitica affine all'ebraico e al moabitico con cui forma il ramo del semitico nordoccidentale detto cananeo. È documentato da numerose iscrizioni (la stele di Karatepe con un testo bilingue fenicio e ittitageroglifico) del II o I millennio a. C. In patria il fenicio si estinse, pare, nel sec. I a. C., sostituito dall'aramaico, ma sopravvisse più a lungo nelle colonie (punico). Di notevole importanza è il sistema di scrittura alfabetica fenicia con 22 segni che rappresentano soltanto le consonanti, perché da esso è derivato l'alfabeto greco.

Bibliografia

Z. S. Harris, A Grammar of the Phoenician Language, New Haven, 1936; J. Friedrich, Phönizisch-punische Grammatik, Roma, 1951; Autori Vari, Le lamine di Pyrgi, Roma, 1970; S. Moscati, L'enigma dei Fenici, Milano, 1982.

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