gastroesofagite

sf. [gastro-+esofagite]. Condizione flogistica dello stomaco e dell'esofago. A volte un processo morboso localizzato primitivamente nello stomaco (gastrite ipercloridrica) può trasmettersi all'esofago, quando per un reflusso gastroesofageo la mucosa esofagea viene sottoposta all'azione irritante e digestiva del succo gastrico. Tale reflusso può verificarsi spontaneamente per insufficienza del cardias o a seguito di intervento chirurgico (gastroesofagostomia, cardioplastica, cardiomiotomia, ecc.). Può anche accadere che lo stato patologico venga trasmesso dall'esofago allo stomaco; sono frequenti le gastroesofagiti ulcerose da ingestione volontaria o accidentale di acidi (cloridrico, solforico) o di sostanze caustiche (soda, potassa caustica). La terapia è contemporaneamente rivolta all'eliminazione della causa e al reintegro del conseguente malassorbimento e può essere medica e chirurgica. Sono utili il controllo della dieta e l'uso di farmaci che riducano il reflusso gastroesofageo e l'acidità gastrica.

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