Lessico

sm. [sec. XIV; latino nodus].

1) Avvolgimento di una corda, di un filo e simili su se stessi, che ne interrompe la regolare continuità, in genere per fissarli a un altro oggetto; legamento mediante intreccio di due o più capi di corda, filo ecc.: formare, sciogliere, stringere un nodo. In particolare: A) Quello che si fa nel filo da cucire, per impedire che esca dalla cruna. B) L'intreccio fatto con stoffe leggere, specialmente come ornamento di particolari generi di vestiario: il nodo della cravatta; portava un nodo sul cappello; un nodo al fazzoletto, espediente comune per ricordarsi di qualche cosa.

2) Per estensione, avvolgimento o voluta in genere: districarsi i nodi dei capelli; in particolare, le spire formate dai serpenti; nell'uso marinaresco: nodo di vento, vortice. Raffigurazione anche simbolica di un qualsiasi viluppo di linee: nodo d'amore, intreccio semplice o doppio, che raffigura il legame amoroso.

3) Fig., vincolo, legame: il nodo dell'amicizia; nodo matrimoniale; groppo, groviglio: nodo di lacrime; nodo di tosse, accesso convulso; un nodo alla gola, un senso di soffocamento provocato da un cibo che non si riesce a inghiottire o da emozione che non si riesce a sfogare.

4) Nucleo, aspetto fondamentale in cui spesso consiste la difficoltà maggiore: il nodo della questione. Quindi, difficoltà in genere, ostacolo: un nodo inestricabile;nodo gordiano, vedi gordiano; trama, intreccio di una vicenda, specialmente esposta in opera narrativa o drammatica: l'intricato nodo della commedia.

5) Punto d'incontro, incrocio di due o più linee. Con accezioni specifiche: A) nelle strutture metalliche, elemento di giunzione di due o più aste, realizzabile mediante chiodatura, bullonatura o saldatura. Il nodo rappresenta sempre un punto delicato per la struttura e richiede un'esecuzione accurata, per la possibilità del concentrarsi delle tensioni in aree ristrette (attorno ai fori) nelle strutture chiodate o del nascere di autotensioni nelle strutture saldate. B) Nelle costruzioni stradali, intersezione di due o più percorsi, nella quale il traffico viene regolato mediante incroci a livello o sfalsati. Più in genere, centro focale di un complesso sistema di comunicazione stradale. Analogamente, nodo ferroviario, centro ferroviario di particolare importanza per il rilevante numero delle linee che vi si intrecciano e per l'alta intensità di traffico. C) Zona di convergenza di due o più catene montuose diversamente orientate, come per esempio il nodo del Pamir nell'Asia centrale. D) In una rete elettrica, punto in cui confluiscono più di due conduttori; per il principio di Kirchhoff dei nodi, vedi Kirchhoff. E) In morfologia vegetale, porzione del fusto in cui si inseriscono le foglie o le gemme; in varie specie di piante tale parte risulta ingrossata (come in molte Cariofillacee o nelle Graminacee). Vengono detti nodi anche i punti di inserimento di un ramo nel fusto; la loro presenza nelle tavole usate in falegnameria è un inconveniente in quanto, deviando le fibre legnose, rende più difficile le lavorazioni. F) In astronomia, ciascuno dei due punti nei quali l'orbita di un corpo celeste incontra il piano fondamentale di riferimento (vedi orbita). Si distingue fra nodo ascendente e nodo discendente, rispettivamente quando il corpo passa dall'emisfero australe a quello boreale, o viceversa (se è un pianeta, un pianetino, una cometa), ovvero, se è una componente di stella doppia, quando attraversa il piano di riferimento rispettivamente avvicinandosi o allontanandosi dalla Terra. La linea che congiunge i nodi è detta linea dei nodi. Sulle effemeridi astronomiche i nodi ascendente e discendente sono indicati rispettivamente con i simboli ☊ e ☋.

6) In geometria, punto doppio di una curva algebrica piana, detto anche punto doppio nodale, nel quale le tangenti principali sono reali e distinte. Per le curve algebriche piane i nodi si distinguono in nodi ordinari, flecnodi, biflecnodi, tacnodi, oscnodi. Per le superfici algebriche si parla di punti doppi biplanari.

7) Nei fenomeni ondulatori di qualsiasi tipo (sonori, elettromagnetici, luminosi ecc.), nei quali si abbiano onde stazionarie, il nodo è il punto nel quale una grandezza caratteristica del fenomeno ha ampiezza nulla, o comunque minima rispetto ai punti vicini. I nodi si producono per effetto di interferenza distruttiva fra due onde che si propagano in verso opposto. Nel caso dei suoni, nei tubi a onde stazionarie, chiusi all'estremità opposta alla sorgente sonora da una parete rigida e ben riflettente, la superficie interna di tale parete di chiusura è un luogo di nodi.

8) In anatomia, piccolo agglomerato di elementi cellulari omogenei: nodo atrioventricolare o di Aschoff-Tawara, piccola formazione del miocardio specifico, localizzata nella parte inferiore del setto interatriale; nodo linfatico o linfonodo, lo stesso che linfoghiandola; nodo senoatriale o di Keith-Flack, piccola formazione situata nello spessore della parete posteriore dell'atrio cardiaco destro, in prossimità dello sbocco della vena cava superiore, in cui si originano gli stimoli che regolano il ritmo cardiaco;nodo di Hensen o nodo primitivo, ispessimento cellulare con cui termina, in direzione cefalica, la linea primitiva del disco embrionale dei Sauropsidi e dei Mammiferi, in cui ha luogo il processo di gastrulazione; è quindi l'equivalente del blastoporo degli embrioni dell'anfiosso e degli Anfibi.

9) Unità di misura di velocità usata in marina; equivale a un miglio marino all'ora e cioè a 1,852 km/h.

10) In Internet, risorsa della rete identificata da uno specifico indirizzo, come per esempio un qualsiasi elaboratore connesso direttamente alla rete, ossia un host.

Applicazioni

I nodi hanno molteplici usi pratici, in particolare nell'imballaggio, nell'unione di funi, per facilitare il traino con cavi. Il più vasto assortimento di nodi lo si riscontra nella pratica marinaresca, dove i nodi (fissi, corsoi, ganciati cioè sfilabili tirando un capo) possono essere raggruppati secondo le funzioni. Si hanno così: nodi di arresto, fatti all'estremità o nel corso di una cima per evitare che si sfili da un foro oppure per appesantirla in quel punto (nodo di appesantimento); tipici sono il nodo del frate e il nodo savoia; nodo di accorciamento, che servono a ridurre la lunghezza di un cavo senza tagliarlo; si realizza impegnando nel nodo il tratto da escludere (per esempio nodo margherita); nodo di congiunzione, che permette di unire fra loro due o più capi di una cima; possono essere fissi o ganciati e unire due o più capi (per esempio nodo piano, nodo di scotta, nodo del vaccaio); nodo di avvolgimento, servono ad assicurare una cima o un cavo a un corpo (palo, bitta, anello ecc.); ve ne sono di forme assai varie ma tutti ricavati avvolgendo il corpo in causa; devono essere facili da sciogliere e spesso del tipo ganciato (per esempio nodo d'ancorotto, nodo parlato, nodo di bozza, nodo di rimorchio, bocca di lupo); gasse, sono tutti i nodi a forma di anello (per esempio nodo del boia), fissi, corsoi o ganciati.

Alpinismo

Nell'alpinismo, si usano nodi diversi delle corde usate durante una scalata per assicurare l'alpinista a un appoggio naturale o artificiale. Tra essi: il nodo delle guide, il più noto, per cui la corda viene raddoppiata a una estremità e annodata in modo che risulti un laccio da infilare e stringere alla vita; il nodo di Prusik, scorrevole solo verso l'alto, viene fatto con una corda supplementare attorno a quella principale; il nodo di Bulin, si usa abitualmente su ghiaccio e quando piove perché si scioglie facilmente anche quando la corda è bagnata.

Simbologia

In simbologia, il nodo ha largo impiego in pratiche magiche che hanno lo scopo di scongiurare l'effetto di malefici. Usanza particolare e molto diffusa è quella di sciogliere ogni nodo per facilitare un parto; nell'antica Roma il flamen dialis doveva indossare una veste senza nodi; lo stesso divieto riguarda i partecipanti al pellegrinaggio alla Mecca. I nodi inoltre sono spesso usati a scopo terapeutico: i mali vengono dapprima “legati”, e la conseguente operazione di slegare i nodi equivale a causare la guarigione.

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