pieghettato

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agg. e sm. [sec. XVII; pp. di pieghettare].

1) Nella terminologia della moda, tessuto preparato, a mano o a macchina, in piccole e regolari pieghe, adoperato soprattutto nell'abbigliamento femminile. Spesso si usa il termine corrispondente francese plissé.

2) Tessuto sul quale, durante la tessitura, si formano delle pieghe permanenti parallele ai fili di trama oppure di ordito. Nel primo caso l'effetto si ottiene facendo combaciare la prima e l'ultima trama di una determinata striscia trasversale del tessuto. Per raggiungere questo risultato si impiegano due orditi, uno a tensione normale e l'altro a tensione elastica (ordito di fondo); per il tratto relativo all'altezza della piega che si vuole ottenere, l'ordito di fondo rimane a riposo in modo che il tratto di tessuto che si costruisce scorre su di esso e cede sotto l'urto della cassa battente formando la piega parallela alla direzione della trama. I tessuti a pieghe longitudinali si ottengono impiegando in trama filati a due capi con torsione esagerata, quindi con tendenza ad arricciarsi e ad accorciarsi. Questi filati, lasciati liberi per un certo tratto, tirano il tessuto nel senso delle trame obbligandolo a flettersi e dando così origine alla pieghettatura. I tessuti pieghettati, costruiti generalmente in lana, poliestere o acrilico, vengono anche chiamati plissettati.

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