plasma

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Lessico

sm. (pl. -i) [sec. XIX; dal greco plásma-atos, cosa plasmata, da plássō, formare, modellare].

1) Sostanza liquida di natura organica: plasma sanguigno.

2) In fisica, insieme di particelle cariche moventisi disordinatamente l'una rispetto all'altra con energia tale che risulta impossibile un'immediata ricombinazione delle cariche di segno opposto per effetto dell'attrazione coulombiana.

3) In metallurgia, forno a plasma.

Fisiologia

Il plasma sanguigno è la parte liquida del sangue (ca. il 55%) nella quale sono normalmente presenti gli elementi figurati (emazie, leucociti, piastrine), dai quali può essere separato mediante centrifugazione. È un liquido giallo pallido, costituito da acqua per il 91-92%,da proteine per il 7% (proteine plasmatiche), da sostanze inorganiche (sodio, cloro, calcio, potassio, bicarbonato) per circa lo 0,9%. Vi sono anche sostanze organiche (amminoacidi, glucosio, grassi, urea, urati, ecc.) derivanti da materiali nutritivi assorbiti dall'intestino o da residui del metabolismo cellulare, nonché piccole quantità di gas (ossigeno e anidride carbonica). Attraverso i vasi sanguigni il plasma filtra in tutte le cellule, contribuendo alla loro nutrizione; all'esterno dei vasi si separa dal sangue in seguito a processi dovuti alla trasformazione del fibrinogeno in fibrina. Per la ricchezza dei suoi componenti può essere utilizzato, in sostituzione del sangue intero, nelle trasfusioni.

M. A. Leontovich, Plasma Physics and the Problem of Controlled Thermonuclear Reactions, Londra, 1959; J. E. Drummond, Plasma Physics, New York, 1961; L. Spitzer, Physics of Fully Ionized Gasses, New York, 1962; J. L. Delcroix, Physique des plasmas, Parigi, 1963-66; B. Coppi, J. Rem, Il Tokamak e la fusione termonucleare controllata, in “Le Scienze”, ottobre 1972; E. Sindoni, F. Troyon, J. Vacavlik, Theory of Fusion Plasmas, Bologna, 1990.

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