Definizione

Elementi di base che costituiscono l'ossatura di tutte le operazioni necessarie all'inquadramento geometrico e altimetrico del territorio sia per fini cartografici sia per esigenze di carattere scientifico. L'impianto, l'aggiornamento e la manutenzione delle reti in Italia è di competenza dell'Istituto Geografico Militare (IGMI), organo cartografico di Stato.

Cenni storici: dal 1863 alla fine degli anni Trenta

La maggior parte degli Stati preunitari aveva reti proprie, dimensionate su basi geodetiche e stazioni astronomiche diverse. A seguito della costituzione del Regno d'Italia i membri della futura Commissione Geodetica Italiana nel 1863 decisero di verificare e dare carattere unitario alle reti esistenti. Il programma iniziale prevedeva la costituzione di una serie di catene di triangolazione al fine di misurare almeno tre archi di parallelo e tre archi di meridiano, appoggiate a basi geodetiche e completate da stazioni astronomiche. Contemporaneamente erano previste determinazioni altimetriche con metodi di livellazione trigonometrica e nel 1863 l'IGMI iniziò i lavori dalla Sicilia per essere successivamente estesi all'Italia meridionale e settentrionale. Nel 1878 furono concluse le osservazioni fino al parallelo di Roma, appoggiate alle basi geodetiche di Catania, del Crati, di Foggia e di Lecce e nel 1883 quelle a nord del parallelo di Roma appoggiate alle basi geodetiche di Somma, Udine e Piombino. Solo nel 1902 fu realizzato il collegamento con la Sardegna appoggiato alla base di Ozieri. Parallelamente ai lavori di triangolazione, sempre a cura dell'IGMI, iniziarono nel 1878 anche quelli per l'istituzione della rete di livellazione geometrica necessaria a dare la giusta altimetria alla futura carta topografica d'Italia. I lavori di livellazione furono completati nel 1900 lungo 7200 km di strade per complessivi 10.500 capisaldi. Nell'arco di 40 anni, dal 1863 al 1902, furono finanziati e compiuti i lavori più onerosi di tutta l'attività geodetica italiana: i complessi calcoli di compensazione si protrassero dal 1902 al 1918 e comportarono la risoluzione di oltre quattrocento equazioni di condizione con l'impiego esclusivo di tavole dei logaritmi a dieci decimali sui quali era necessario effettuare interpolazioni iperboliche. Per esigenze di calcolo furono considerati otto blocchi di triangolazione. Nel periodo dal 1902 al 1906 fu eseguita la compensazione dei tre blocchi a nord del parallelo di Roma dimensionati sulle basi geodetiche di Somma, Udine e Piombino. Il calcolo venne eseguito sull'ellissoide di Bessel orientato a Genova-Monte Telegrafo. Nel 1908 fu compensato il collegamento con la Sardegna, dimensionando il blocco sulla base di Ozieri. Dal 1910 al 1918 furono affrontati e risolti i calcoli dei rimanenti quattro blocchi, tre in Italia meridionale e uno in Sicilia, dimensionati sulle basi di Foggia, Lecce, del Crati e di Catania sempre sull'ellissoide di Bessel orientato a Genova. Nel 1919 fu pubblicato l'immane lavoro scientifico. Nei 20 anni successivi la rete di triangolazione fu oggetto non solo di ripristini, ma anche di ampliamenti (il collegamento della Gorgona alla Corsica, quello della Valle d'Aosta alla rete francese e quello del Trentino-Alto Adige alla rete nazionale) e di nuove materializzazioni quali quelle realizzate con il pilastrino metallico Trombetti a partire dal 1933.

Cenni storici: dal 1940 all'epoca contemporanea

Nel 1940 la Commissione Geodetica Italiana decise di cambiare l'ellissoide di Bessel orientato a Genova-Monte Telegrafo, non più rispondente alle esigenze scientifiche, con quello di Hayford 1924, in seguito più noto come “ellissoide internazionale”, orientato a Roma-Monte Mario. Tale cambiamento, attuato per seguire le raccomandazioni formulate dall'Associazione Internazionale di Geodesia nel 1924, impose il trasporto della rete trigonometrica nel nuovo sistema di riferimento. Il calcolo fu condotto tra il 1940 e il 1942 per i soli vertici di 1º ordine e completata nel 1948 per gli altri ordini. È da tener presente che nel 1940 erano iniziati anche gli studi di G. Boaga per semplificare sia nel campo geodetico sia in quello cartografico i calcoli sulla rappresentazione conforme di Gauss e che nel 1946 fu effettuata la compensazione di tutte le reti europee, che determinò il nuovo sistema di riferimento “European Datum 1950-ED50” sempre riferito all'ellissoide internazionale, ma con orientamento medio europeo e in conseguenza di ciò fu deciso di riferire al nuovo sistema anche la cartografia, adottando la proiezione UTM in sovrapposizione al sistema nazionale Gauss-Boaga. Il decennio 1940-50 fu quindi quello dei grandi cambiamenti non solo geodetici (ellissoide internazionale con orientamento medio europeo ED50) ma anche cartografici (proiezione universale trasversa di Mercatore UTM). Negli anni Cinquanta con l'impiego dei primi distanziometri elettronici si misurarono alcuni lati oltre che ripetere molte misure angolari. Negli anni Sessanta si stabilì di procedere alla prima revisione completa della rete fondamentale di 1º ordine, migliorando la segnalizzazione dei vertici, misurando molti lati con geodimetri laser e tellurometri e determinando numerosi azimut di Laplace. La configurazione definitiva della rete è quindi quella dei primi anni Settanta. La rete di triangolazione geodetica italiana è composta da 346 punti di 1º ordine e, dopo quella svizzera, è statisticamente la più alta d'Europa con ben 97 punti oltre i 2000 m di quota, di cui 28 oltre i 3000 m; il lato medio è di circa 40 km, quello più corto è di 7 km e quello più lungo raggiunge i 134 km nel collegamento tra Rocca Ficuzza in Sicilia e Pantelleria. La rete di livellazione fu oggetto di revisione, ripristino e nuovi calcoli nel periodo 1941-70 che portarono a una nuova rete: quella di livellazione di alta precisione, costituita da 13.500 capisaldi dislocati lungo 12.700 km di linee. Negli anni successivi al 1970 i risultati delle osservazioni italiane sui vertici di 1º ordine, conseguenti la revisione degli anni Sessanta, unitamente a quelli delle altre reti nazionali, contribuiscono alla ricompensazione del nuovo riferimento europeo (European Datum 1979-ED79), aggiornato nel 1987 con misure di geodesia spaziale. Presso l'IGMI solo nel 1983 fu possibile realizzare la compensazione rigorosa in un unico blocco della rete di triangolazione di 1º ordine, dando origine a un nuovo sistema di riferimento nazionale, quello IGM83. Le coordinate dei vertici così compensate hanno portato a un più corretto orientamento dell'ellissoide internazionale orientato su Roma-Monte Mario e a un più preciso dimensionamento della rete nazionale. Con l'avvento delle tecnologie satellitari negli anni Ottanta sono cambiate le procedure operative per la determinazione di precisione di punti sulla superficie terrestre grazie al sistema di posizionamento globale (Global Positioning System). Con un progetto iniziato nel 1992 l'IGMI ha realizzato una rete di punti geodetici di “ordine zero” determinati con metodologia GPS che copre l'intero territorio nazionale.

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