Lessico

sf. [sec. XX; tele+comunicazione]. Ogni comunicazione o scambio di informazioni a distanza effettuati con mezzi ottici, acustici, elettrici.

Generalità

Il termine telecomunicazione venne adottato ufficialmente nel 1932 quando venne fondata la UIT (Union Internationale des Télécommunications) allo scopo di coordinare le attività tecniche e di disciplinare in campo internazionale il settore. Tra l'altro l'UIT emette delle raccomandazioni di lavoro e studio a cui si riferisce ogni Paese associato per gli indirizzi di studio e di lavoro, per i collaudi, specie in campo internazionale, e per ogni controversia che possa nascere. Attualmente si prospetta l'avvento di telecomunicazioni di tipo “integrato”, per le quali un unico tipo di segnalazione impulsiva e codificata consentirà la trasmissione di qualsiasi tipo di informazione. Tale orientamento è legato alle crescenti possibilità che offre la tecnica elettronica, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza dei collegamenti e la riduzione dei costi di esercizio. Per di più l'introduzione di una codificazione generale e integrata valida in campo internazionale semplificherà notevolmente la tecnica delle telecomunicazioni, estendendo sempre più il numero degli utenti per qualsiasi tipo di informazioni da trasmettere. L'adozione dei satelliti artificiali ha notevolmente favorito questi orientamenti tecnologici e di sviluppo; in pratica le informazioni, che una volta venivano trasmesse specie tra mezzi mobili per riflessione ionosferica nelle bande radio per lo più sulle onde corte, sono state notevolmente migliorate come stabilità, ampliate come volume di traffico e messe a disposizione di un vasto pubblico che vi può accedere anche direttamente. La stabilità e l'efficienza di questo nuovo servizio di telecomunicazione permettono oggi lo scambio di servizi televisivi anche di portata intercontinentale e consentiranno la radiodiffusione sistematica di programmi televisivi su tutto il territorio nazionale, come pure in pratica su quelli confinanti. In molti Paesi esistono emittenti televisive in grado di trasmettere il segnale via satellite direttamente ai singoli utenti, permettendo quindi la diffusione diretta del segnale televisivo su vaste estensioni di territorio. Le telecomunicazioni spaziali permettono inoltre l'analisi sistematica della superficie terrestre e conseguentemente lo studio delle risorse naturali della Terra. In base al tipo di informazioni trasmesse le telecomunicazioni possono essere classificate in: telefonia, scambio di comunicazioni verbali fra due corrispondenti; telegrafia, trasmissione, con appositi codici impulsivi, di messaggi scritti o di immagini fisse scritte o stampate; telediffusione, diffusione, in senso stretto, a un gran numero di utenti televisivi, di programmi a base di messaggi verbali e musicali e di immagini mobili; radiodiffusione, trasmissione mediante radioonde di programmi radiofonici a un gran numero di utenti ; trasmissione dati, scambio di speciali segnali impulsivi codificati, che governano il funzionamento di elaboratori elettronici; radiotrasmissione, trasmissione di informazioni di tipo civile e professionale che vengono scambiate a qualsiasi distanza; teleoperazione, governo a distanza di un sistema mediante operazioni di telecomando, telemisura, telecontrollo ecc. Con riferimento ai mezzi impiegati si distinguono telecomunicazioni ottiche, acustiche ed elettriche; queste ultime a loro volta possono avvenire via filo o via radio. Ogni mezzo di telecomunicazione richiede un impianto notevolmente specializzato che comprende in genere sistemi di trasmissione e di commutazione: i primi vengono predisposti per raccogliere l'informazione, riferirla a una data grandezza (luce, suono, tensione elettrica ecc.) impiegata come mezzo di trasmissione, trasmetterla e quindi ricostruire l'informazione originaria; ai secondi compete invece l'instradamento della telecomunicazione così da soddisfare i desideri dell'utenza.

Tecnologia: sviluppi recenti

I rivoluzionari progressi dell'optoelettronica (fibre ottiche, laser ad alta scala di integrazione, amplificatori ottici, compact disc per memoria), lo sviluppo di satelliti per impieghi civili, quello delle comunicazioni mobili e infine quello delle tecniche di trattamento dei segnali digitali hanno avviato una fase di cambiamento delle telecomunicazioni caratterizzato da rapidi e rilevanti aumenti della capacità comunicativa: per l'espansione dell'utenza; per l'aumento delle comunicazioni del singolo utente; per il moltiplicarsi dei servizi, oltre al classico telefono e al fax, al servizio di trasmissione di immagini, anche in movimento. Continua pertanto la corsa verso le alte frequenze dello spettro capaci di moltiplicare i canali di comunicazione (frequenze di decine di miliardi di cicli al secondo -GHz, 10-30 per esempio in Italsat, fino alle potenziali migliaia di GHz delle fibre ottiche) e superare l'affollamento attuale. Proseguono l'affermazione delle tecniche digitali e, quindi, l'evoluzione dei vari servizi (telefono, fax, comunicazione dati e immagini, radio, video ecc.) verso un unico multiservizio. In modo schematico, è possibile individuare in tre fenomeni principali, tra loro fortemente correlati, le spinte al profondo processo di trasformazione che ha modificato e continua a modificare in maniera incisiva l'assetto strutturale del settore delle telecomunicazioni, contribuendo nel contempo a cambiarne il ruolo e l'importanza nella società moderna: la cosiddetta convergenza tecnologica verso un trattamento unico di tutte le tipologie di informazione (voce, dati, immagini), il processo di liberalizzazione dei servizi e la progressiva internazionalizzazione delle società operanti nel settore. L'inizio di questo processo di trasformazione può essere idealmente ricondotto al gennaio 1984, quando la statunitense Federal Communication Commission (FCC, commissione federale per le comunicazioni) stabilì di assegnare a compagnie regionali della Bell (RBOC, Regional Bell Operating Companies) i servizi locali, lasciando alla AT&T, che fino ad allora gestiva tutti i servizi, solo le telecomunicazioni a lunga distanza. La deregolamentazione, o come si usa dire con termine inglese deregulation, si estese dapprima a Gran Bretagna e Giappone, e successivamente agli stati membri della UE. Il processo di liberalizzazione dei servizi è andato di pari passo con quello di innovazione tecnologica che ha reso disponibile sul mercato una nuova gamma di prodotti e servizi promuovendo di fatto un connubio tra settori rimasti per lungo tempo distinti: le telecomunicazioni, la televisione, il mondo dell'informatica e quello dell'informazione in senso lato.

Tecnologia: i principali cambiamenti

Le principali linee evolutive nell'ambito delle innovazioni tecnologiche sono individuabili: a) nel processo di numerizzazione o digitalizzazione che, omogeneizzando il trattamento delle diverse tipologie di informazione, permette l'uso di reti numeriche integrate per la gestione dei diversi servizi evitando i costi e le complicazioni tecnico/realizzativi e gestionali derivanti dall'utilizzo di reti dedicate; b) nell'impiego delle fibre ottiche, che hanno reso possibile la creazione di reti a elevata capacità trasmissiva; c) nella continua evoluzione della microelettronica, che crea sistemi con prestazioni sempre più elevate a prezzi sempre minori. Questa convergenza ha dato vita a un nuovo mercato, quello dei servizi multimediali, di dimensioni mai sperimentate in precedenza, di cui la velocità di diffusione di Internet rappresenta l'esempio più vistoso. L'opera di standardizzazione nella tecnologia e nei servizi, che vede impegnati organismi di normalizzazione a tutti i livelli, ha come obiettivo la creazione di modelli univoci di strutture e sistemi al fine di omogeneizzare le telecomunicazioni del futuro per estendere la fruibilità dei servizi all'intero pianeta. Per raggiungere questo risultato, sarebbe necessario gestire in modo omogeneo un'evoluzione su scala planetaria delle infrastrutture di rete, dei sistemi di digitalizzazione, compressione e trasporto dell'informazione, delle diverse interfacce (di utente, di sistema e fra gestori) e delle funzionalità dei terminali. In realtà, le infrastrutture e le tecnologie in grado di trasportare le cosiddette autostrade dell'informazione (information highway), su cui saranno disponibili i nuovi servizi multimediali, non sono ancora state scelte in maniera definitiva ed esiste, nonostante gli sforzi di normalizzazione, la possibilità che Paesi diversi adottino soluzioni differenti a seconda del livello di qualità e del grado di sviluppo delle reti attualmente esistenti e della forza contrattuale degli operatori presenti sul mercato. A livello di normative internazionali, le soluzioni finora individuate per la realizzazione di reti numeriche a larga banda integrate nei servizi prevedono l'adozione di tecnologie basate sulla modalità di trasferimento asincrono (ATM, Asynchronous Transmission Mode) e sulla gerarchia numerica sincrona (SDH, Synchronous Digital Hierarchy). La tecnologia ATM offre un sistema di commutazione veloce, che incorpora la semplicità della commutazione di circuito e la flessibilità della commutazione di pacchetto, assegnando in maniera dinamica la capacità di trasmissione richiesta dall'utente e gestendo indifferentemente informazioni di telefonia vocale, trasmissione dati e immagini. La tecnologia ATM può operare ad alte velocità e ben si integra con i sistemi di multiplazione SDH, che offrono portanti fisici (specificamente fibre ottiche) a elevata capacità per l'interconnessione dei nodi di commutazione. Nel settore della videocomunicazione, lo sviluppo di tecniche sempre più sofisticate di digitalizzazione, elaborazione delle immagini e compressione, ha aperto la strada non solo alla TV via cavo e alla videotelefonia, ma anche a soluzioni nuove come il video on demand e la televisione interattiva. Esistono anche delle tecnologie, come per esempio l'ADSL (Asymmetrical Digital Subscriber Line, linea numerica asimmetrica d'utente), che permettono di veicolare segnali video compressi sulle attuali reti di distribuzione (che collegano la centrale telefonica alle abitazioni) in rame o in cavo coassiale. L'ADSL, in particolare, utilizza una connessione asimmetrica, riservando la quasi totalità della banda disponibile al trasporto del segnale video dalla centrale telefonica alla sede dell'utente, e lasciando alla comunicazione in senso opposto solo la banda necessaria alle operazioni di controllo (scelta del programma, autenticazione dell'utente ecc.). Un altro aspetto da non trascurare nell'evoluzione delle telecomunicazioni è rappresentato dallo sviluppo delle comunicazioni mobili. I sistemi cellulari basati su tecnologie numeriche offrono ora servizi di trasporto del segnale vocale e di trasmissione dati di elevata qualità e la possibilità, nel caso di adozione di standard come il GSM, di utilizzare il proprio terminale anche all'estero. I sistemi cordless di nuova generazione, come per esempio il DECT, completano l'offerta dei sistemi mobili, estendendola anche al segmento residenziale e agli utenti di gruppo (cioè coloro che si muovono all'interno di aree limitate, per esempio un'azienda). Lo sviluppo della rete fissa e quello delle reti mobili completano il quadro di un'evoluzione globale delle telecomunicazioni verso una telefonia personale universale (UPT, Universal Personal Telephony), in cui l'utente è sempre raggiungibile (in voce e in dati) e può sempre collegarsi a qualunque sistema o risorsa gli siano necessari. Questi cambiamenti hanno avuto effetti non ancora ben valutabili sulla società: è certamente modificato il modo di lavorare (telelavoro), di accedere alle informazioni (Internet) e di impiegare il tempo libero (VOD, televisione interattiva, videomusei), ma in generale anche il modo di fruire dei servizi (telemedicina, telesoccorso, televendita).

Diritto

L'evoluzione delle telecomunicazioni non è stata limitata agli aspetti puramente tecnologici, ma ne ha investito direttamente l'ambito politico-economico. Già nel 1990, l'allora Comunità Economica Europea aveva emanato la Direttiva della Commissione 90/388/CEE per l'abolizione dei diritti esclusivi per la fornitura di servizi di telecomunicazione diversi dalla telefonia vocale (trasmissione dati a commutazione di pacchetto e circuito, servizi a valore aggiunto, servizi vocali a gruppi chiusi di utenti). A questa direttiva ne sono seguite altre con l'obiettivo finale di una completa liberalizzazione del settore in Europa, nell'intento di offrire ai consumatori i servizi disponibili a prezzi in linea con l'evoluzione tecnologica in atto e di raggiungere il livello di competitività richiesto da un mercato su scala mondiale. In generale, il concetto di liberalizzazione prevede il passaggio da un regime regolamentato a uno basato sul concetto di autorizzazione: il servizio liberalizzato potrà essere fornito da un operatore che rispetti determinate condizioni e segua procedure di controllo volte a garantire il rispetto delle condizioni stesse. In ambito europeo esistono degli organi, in particolare l'ETO (European Telecommunications Office, ufficio europeo per le telecomunicazioni), incaricati tra l'altro di studiare i regimi di autorizzazione attualmente in vigore per proporre, ove necessario, una loro armonizzazione. Anche negli Stati Uniti il processo di liberalizzazione si evolve in maniera rapida: l'8 febbraio del 1996 l'allora presidente B. Clinton ha firmato il nuovo Telecommunications Act (Atto delle telecomunicazioni) che riorganizza il settore delle telecomunicazioni statunitense, dettando una serie di regole precise, ma di fatto eliminando i vincoli preesistenti nei tre settori delle telecomunicazioni, della TV e dei media in generale. In pratica è stato abrogato il divieto di proprietà incrociate nei settori delle telecomunicazioni e della TV, dando inoltre la possibilità alle società elettriche di fornire servizi di telecomunicazione e alle compagnie telefoniche di offrire sulle proprie reti o via satellite servizi radiotelevisivi. Quasi contemporaneamente agli Stati Uniti, anche l'Unione Europea ha deciso di accelerare il processo di deregolamentazione, fissando un calendario di liberalizzazioni intermedie per arrivare all'apertura del mercato per la telefonia vocale, risultato che è stato raggiunto il primo gennaio 1998.

Economia

Prima del 1984, coma già detto, il settore delle telecomunicazioni era strutturato in forma monopolistica in tutto il mondo e prevedeva la gestione in concessione dei servizi classici di telefonia, telex e trasmissione dati. A partire dal 1984, invece, si è assistito a una progressiva trasformazione delle telecomunicazioni in un mercato concorrenziale non limitato ai soli servizi di tipo classico, ma aperto a tutti i sistemi e servizi oramai disponibili nel settore delle Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT, Information and Communications Technologies). Il settore si è quindi arricchito di nuove figure: mentre in precedenza esistevano semplicemente Ministeri delle Poste e Telecomunicazioni (o enti omologhi) che assegnavano le concessioni ai gestori pubblici fornitori dei servizi all'utente, ora esistono organi di autorizzazione e controllo, gestori pubblici e privati, fornitori di prodotti, di servizi e di informazioni, clienti di tipo “affari” (business user) e di tipo “familiare” (family consumer), che danno vita a un mercato altamente competitivo. Ai gestori pubblici monopolistici, in genere emanazioni di enti statali in Europa o società private negli USA, si sono affiancati, in seguito alla liberalizzazione dei mercati, altri operatori, espressione di iniziative locali o internazionali: oggi non è insolito che i gestori delle telecomunicazioni di un Paese siano direttamente o indirettamente presenti su mercati diversi dal proprio. L'evoluzione del mercato ha avuto ripercussioni immediate sulle strategie delle maggiori compagnie del settore, che si sono andata strutturando secondo tre principi guida: globalizzazione, internazionalizzazione e definizione di alleanze. La convergenza dei settori delle telecomunicazioni, dell'informatica e della videocomunicazione impone la necessità di offrire agli utenti una gamma molto ampia di prodotti e servizi. Finora poche sono state le società presenti nel campo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione che hanno sviluppato conoscenze in grado di renderle competitive in ogni singolo sottosettore: la specializzazione ha quindi costretto le società a cercare partner commerciali che le affianchino e ne completino la copertura di offerta di prodotti/servizi. L'impossibilità di contare su regimi di monopolio, o comunque su mercati in qualche modo protetti, ha imposto a gestori e società manufatturiere di essere presenti sul maggior numero di mercati, anche per proporsi in maniera convincente come fornitori delle grandi compagnie multinazionali.

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