Definizione

sf. [da rianimare]. Atto ed effetto del rianimare e del rianimarsi, in senso proprio e figurato. In particolare, applicazione tempestiva di pratiche terapeutiche allo scopo di agevolare la ripresa e la normalizzazione delle attività respiratoria e circolatoria nei soggetti in stato di morte apparente, insorta acutamente (per esempio, stati di shock, annegamento, intossicazioni acute, asfissia, folgorazione, arresto cardiaco in corso di infarto miocardico ecc.) o che hanno subito gravi interventi chirurgici.

Medicina: metodi di rianimazione

Mentre i primi tentativi di rianimazione furono chirurgici e ci si limitava alla trasfusione, poiché sembrava che l'emorragia fosse la causa esclusiva della morte, si giunse, in seguito, ai metodi medici per cui rianimazione significò ristabilire le condizioni vitali dell'organismo; si adottarono poi anche metodi di perfusione e strumentali per sopperire all'insufficienza respiratoria e renale. Infine, dopo le recenti scoperte di biochimica cellulare, si è mirato a ristabilire i processi metabolici cellulari normali alterati dall'ipossia. Dato che la vita dell'organismo dipende dalla circolazione del sangue nei tessuti, l'arresto del cuore o la sua insufficienza funzionale richiede una terapia di estrema urgenza per ristabilire le funzioni cardiorespiratorie. L'esito della rianimazione è infatti correlato alla normalizzazione dei settori cerebrali superiori, particolarmente della corteccia; se essa è rapida, l'esito della rianimazione è generalmente soddisfacente; qualora invece la ripresa dei settori cerebrali superiori avvenga molto tempo dopo, possono verificarsi gravi compromissioni nervose. Fra i metodi di rianimazione vanno annoverati il massaggio cardiaco, la respirazione artificiale, la defibrillazione cardiaca, l'elettrostimolazione cardiaca e la circolazione extracorporea. Il massaggio cardiaco consiste nella compressione ritmica del cuore e deve essere associato alla respirazione artificiale (bocca-bocca, bocca-naso, ventilazione mediante pallone di ambu o intubazione e respiratore artificiale). La defibrillazione cardiaca rientra nell'insieme delle misure di rianimazione quando insorgano aritmie potenzialmente mortali (p.es. fibrillazioni o tachicardia ventricolari), che soltanto in casi rarissimi possono regredire spontaneamente. L'elettrostimolazione cardiaca appartiene risulta particolarmente valida quando non vi sia un'ipossia cardiaca grave (immediatamente successiva all'arresto cardiaco) o una fibrillazione ventricolare. La circolazione extracorporea, attuabile con apposita apparecchiatura in ambito ospedaliero, garantisce una valida circolazione e un'adeguata ossigenazione ematica.

Medicina: centro di rianimazione

È detto centro di rianimazione il reparto ospedaliero dotato di apparecchi automatici che consentono una visione immediata del quadro clinico dei pazienti ricoverati in gravi condizioni e in pericolo di vita immediato. In genere, è dotato di letti snodabili con materasso antidecubito per pazienti soggetti a lunga degenza; di respiratori automatici che garantiscano la regolarità della respirazione e contemporaneamente rilevino il tasso d'ossigeno e anidride carbonica nell'aria espirata dal paziente; di apparecchiature per la circolazione extracorporea; inoltre di apparecchi capaci di controllare ogni attività fisiologica del paziente (polso, pressione, temperatura, ecc.) e di segnalare l'instaurarsi di qualsiasi fenomeno anomalo.

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