ritualizzazióne

Indice

Lessico

sf. [da ritualizzare].

1) Il ritualizzare.

2) In etologia, evoluzione di un modulo comportamentale verso l'acquisizione di una funzione di segnale.

Etologia

I comportamenti ritualizzati sono particolarmente frequenti nel corteggiamento e nei contesti aggressivi. Inoltre gli esempi migliori sono offerti dalle esibizioni visive, in quanto è più difficile trovare tracce evolutive di segnali olfattivi o uditivi o di altra natura. Rispetto ai comportamenti originari, i comportamenti ritualizzati hanno subito una o più modificazioni dei seguenti aspetti: a) la funzione; nel gallo domestico, per esempio, e in altri fasianidi, l'atto di becchettare il terreno, che richiama le galline, ha perduto la funzione alimentare e ne ha acquisito una di corteggiamento; b) la motivazione; la presentazione del posteriore nelle scimmie come saluto, per esempio, non è più determinata da pulsione sessuale ma ha motivazione più genericamente sociale; c) le componenti motorie; la frequenza dei movimenti possiede spesso un suo valore tipico e costante; per esempio, il tambureggiamento dei picchi, che equivale a una segnalazione territoriale, è una sequenza rapida, regolare e di durata costante in ciascuna specie, di colpi di becco, che produce un suono ben diverso da quello prodotto da un picchio che si nutre o che scava un nido; parimenti l'ampiezza dei movimenti può essere amplificata, come nelle esibizioni di corteggiamento effettuate con le chele dai granchi di genere Uca; inoltre i movimenti possono essere ripetuti ritmicamente; i movimenti stessi possono essere sostituiti da posizioni, come nei comportamenti ritualizzati derivati da situazioni di conflitto fra attacco e fuga, e la posizione del corpo o di parti di esso può assumere un orientamento diverso da quello originario, come nel comportamento di istigazione delle anatre; i movimenti assumono forma stereotipata e non seguono variazioni dipendenti dall'intensità della motivazione o degli stimoli; d) la semplificazione delle sequenze di movimenti è frequente, con la conservazione schematica di parti essenziali degli stessi come nella danza a zig-zag dello spinarello. Tutte queste modificazioni concorrono a rendere inequivocabile il segnale contenuto nel comportamento ritualizzato, la risposta al quale mostra in genere valori di soglia molto bassi; inoltre, parallelamente alle modificazioni del comportamento per ritualizzazione, si sono ingrandite o altrimenti modificate, o sono state acquisite ex novo, certe strutture corporee come creste, criniere, ciuffi di penne, aree di pelle nuda e colorata vivacemente o macchie di colore sulle penne e sul pelo. Modificazioni analoghe a quelle suddette possono aver luogo anche nei processi di ritualizzazione ontogenetica, che hanno luogo durante la crescita individuale; in questo caso si tratta di modificazioni del comportamento, dettate dall'apprendimento, che conserva solo le componenti più valide a garantirne il successo; un tipico esempio è quello degli animali dei giardini zoologici che, nel chiedere cibo ai visitatori, finiscono con l'adottare solo quei movimenti, del repertorio iniziale, che, essendo più graditi ai visitatori, permettono loro di ottenere il cibo. L'evoluzione culturale di certi comportamenti umani è straordinariamente simile al processo di ritualizzazione evolutiva; l'impulso aggressivo si esprime, per esempio, nell'abbigliamento, che nel maschio di molte culture tende ad amplificare l'altezza della persona (copricapi, cimieri, ecc.) e la larghezza delle spalle (spalline, giacche di foggia particolare, ciuffi di penne, ecc.), fattezze che hanno carattere impositivo; in duelli cruenti regolati da norme precise o in forme di confronto incruente quali le gare di abilità fisica (gare sportive) o mentale (vari giochi da tavolo); svariate sono le forme di cortesia che hanno funzione di acquietamento fra estranei, come presentare regali quando si è ospiti in casa (territorio) d'altri, chiedere permesso quando si invade l'altrui spazio individuale e inchinarsi davanti alle persone di rango superiore; sono forme di acquietamento anche i saluti, come il porgere la mano (evidentemente disarmata), levarsi il cappello (una volta l'elmo) o portare la mano al berretto (militare), semplificazione del sollevare la celata, ecc.; le forme di saluto possono anche contenere una certa dose di aggressività ritualizzata, come le vigorose strette di mano o le salve di cannone in onore di ospiti importanti. Altrettanto diffuse sono le cerimonie rituali che hanno la funzione di legare fra loro i vari componenti di un gruppo, come i canti e i balli collettivi o il gioco in comune.

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