sìgla

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sf. [sec. XIX; latino tardo sigla -orum, abbreviazione, forse da sing(ŭ)la signa, segni singoli].

1) Riduzione convenzionale di una o più parole a singole lettere, per lo più iniziali, usata per indicare in forma abbreviata persone, enti, associazioni, nomi di città o di nazioni e simili.: INA è la sigla. dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni. Anche abbreviazione di una firma: la lettera era contrassegnata dalla sigla del direttore. Secondo il Codice Civile la ditta in quanto segno distintivo dell'impresa deve contenere almeno il cognome o la sigla dell'imprenditore. In archeologia, sigla di cava, le lettere o i numeri scolpiti su singoli blocchi lapidei di edifici greci e romani, che possono indicare la cava di provenienza, l'operaio cavatore o la squadra ai fini del conteggio del lavoro compiuto, il monumento cui il blocco era destinato ecc.

2) Nel jazz e musiche derivate, successione di lettere, numeri e segni convenzionali, che indica un accordo, secondo un codice internazionale di origine americana: per esempio A7, Ebm7/b9, F♯6, Caus4, G7+, EΔ/C. Le sigle usate nella musica leggera italiana sono “italianizzate” e un poco differenti.

3) Brano musicale o canzone (spesso composta appositamente), che segna l'inizio o la conclusione di una trasmissione; frase musicale che viene ripetuta da un'orchestra come segno di riconoscimento.