scialagògo

agg. e sm. (pl. m. -ghi) [sec. XX; dal greco síalon, saliva+agōgós, che fa uscire]. In farmacologia, di composti chimici che aumentano la secrezione salivare. Tra i più potenti scialagoghi figurano le sostanze emetiche, quali l'apomorfina e l'emetina (l'atto del vomito è ordinariamente preceduto dall'aumento di secrezione della saliva), i farmaci colinergici (pilocarpina, carbacolomuscarina, agenti organofosforici), i quali agiscono sulle strutture nervose che controllano l'attività delle ghiandole salivari, i sali di mercurio, di bismuto e di iodio, che esercitano un'azione diretta sulle ghiandole salivari.

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